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Arrendersi

di Sara Adami

Intanto la pioggia piangeva le sue insicurezze addosso a loro.

C’era una linea sottile, a separarli: entrambi stavano a un metro dalla realtà delle cose, a un’ora dal ritorno alla quiete. Non era bastato lasciarsi graffiare le mani dai sogni infranti per smettere di avere paura.
Sarebbe servito, forse, condividere il vino, sarebbe servito infilare le mani nello stesso pacchetto di patatine salate, sporcarsi la pelle e poi mescolarla.

Intanto il silenzio aveva preso il sopravvento sulla lista delle cose da dire.
C’era una linea sottile, a unirli: entrambi si sentivano inzuppati come frollini nel latte caldo. Non era bastato fare la pace con quelle bombe che, nella vita, ti affumicano i progetti.
Sarebbe servito, forse, stringersi così forte da non poter dire dove finiva l’uno, dove iniziava l’altro.

Non era bastato accorgersi che quando qualcosa ti entra dentro non è perchè ce lo hai lasciato entrare, ma perchè c’era il posto adatto a farlo rimanere.

4 Comments

  1. anonimo

    13 Gennaio 2011 at 11:44

    romantico

    è vero
    la vita

    si svolge
    nei piccoli spazi

    (L)

  2. blackvintage

    13 Gennaio 2011 at 12:48

    con queste parole sarebbe da scriverci una canzone..
    non so perchè mi è tornata in mente SUL FILO dal primo album di Max Gazzè..
    sono ritornato su splinder dopo tanti anni, mi ricordo ancora dei tuoi passaggi
    ciao
    M.

  3. anonimo

    15 Gennaio 2011 at 17:25

    Surrending Searching…

  4. searching

    7 Marzo 2011 at 15:50

    (L) : e non solo.

    blackvintage : pazza di gazzè, te lo dico.
    bentornato..

    anonimo : magari.

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