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“…di stazione in stazione…”

di Sara Adami

 

Da alcune settimane il Signor Trenitalia ha modificato uno dei messaggi più importanti per chi viaggia sulle rotaie: la celebre frase che viene pronunciata dagli interfono poche centinaia di metri prima della fermata e dice “siamo in arrivo nella stazione di timbuctù” è diventata “prossima stazione: timbuctù“.
Riflettiamo. Perchè modificare l’annuncio, effettuare il cambio di registrazione su tutte le linee, occupare tempo e denaro di un’azienda non particolarmente florida ed efficiente, per giungere ad una differenza dialettica tanto banale? Non è che i sondaggi hanno dimostrato che “siamo in arrivo” è troppo confidenziale e poco realista, vista la quantità di volte in cui sono proprio le ultime decine di metri prima delle fermate a diventare interminabili?

16 Comments

  1. UlisseIlViaggiatore

    14 Ottobre 2008 at 14:49

    O forse perche’ l’arrivo annunciato non e’ mai come quello effettuato, dato che il risultato finale e’ quasi sempre dubbioso, specie con Trenitalia….

  2. Delizia

    14 Ottobre 2008 at 15:05

    Perchè è più facile cambiare le cose inutili?
    Non farmi ricordare Trenitalia, non voglio. L’altro giorno guardavo i voli per l’Italia, mi era quasi venuta voglia di fare un weekend a casa..
    Più che i costi proibitivi mi ha fermato il pensiero di dover prendere il treno.. Con le valigie, poi :S

  3. laflauta

    14 Ottobre 2008 at 20:32

    attenzione
    allontanarsi dalla linea gialla

    (povera me, che ci lavoro in fianco, alla stazione…)

  4. anonimo

    14 Ottobre 2008 at 22:03

    penso semplicemente perchè ora è più veritiero. A conti fatti avvisano quale sarà la prossima stazione senza dare l’illusione che si sia già in fase di arrivo.

  5. anonimo

    14 Ottobre 2008 at 22:06

    mmhh…il commento numero 4 era il mio ma mi ero dimenticato di firmarlo!

    VJ

  6. anonimo

    15 Ottobre 2008 at 09:44

    solo una mente con una degenerazione patologica può comprenderne la sottile differenza.
    sim

  7. cptuncino

    15 Ottobre 2008 at 11:47

    ehssi…il dove lo si sa, il quando è meno certo!

  8. Thunderblue

    15 Ottobre 2008 at 11:57

    Dai, almeno ti portano a destinazione. Una volta mica era così scontato.

  9. czedyo

    15 Ottobre 2008 at 17:13

    Quando cambieranno il neietezaucunobjetdalafenetre, io mi rifiuterò di salire sui treni!

    Delirio… puro delirio…

  10. searching

    15 Ottobre 2008 at 22:32

    UlisseIlViaggiatore : si ma lo era anche prima! 🙂

    Delizia : ecco, la tua versione dei fatti mi piace.
    (valigie sui treni? uhhh, se sono abituata!)

    laflauta : treno in transito al binario sei. attenzione. allontanarsi dalla linea gialla.

    VJ : magia e realtà, insomma 🙂

    sim : non so se parli di me o di loro 😛

    cptuncino : un po’ come mater semper certa est, pater qualche volta.

    Thunderblue : temo che al sud non lo sia ancora, così certo.

    czedyo : ohh! lo adoro anche io!

  11. isocci

    17 Ottobre 2008 at 09:05

    Search: è colpa dei tagli . Per ogni parola pronunciata la società responsabile del lavoro “voce all’interfono” riceveva 15 centesimi a parola. Grazie al nuovo Governo (che non saluto) per risparmiare si è abbreviata la frase . Vista la situazione delle Borse, sono necessari nuovi tagli di qua e di là. Girano voci che anche la voce all’interfono subirà un drastico ridimensionamento: da gennaio dirà infatti solamente TIMBUCTU’ nel momento in cui passa il treno davanti alla stazione e i passeggeri dovranno scendere con mezzo in corsa. Chi ce la fa bene , chi non ce la fa cacchi suoi.

  12. BStevens

    20 Ottobre 2008 at 11:12

    mmmh… dubbio pertinente, perbacco! ho una cara amica di udine che si chiama daniela e fa di frequente milano-laggiù. mic vi siete messe d’accordo? no perchè l’altro giorno mi riferiva la medesima riflessione!!! ; )

  13. anonimo

    20 Ottobre 2008 at 14:54

    secondo me occorrerebbe ritornare ai “treni a vapore”, quelli cantati dalla Mannoia e dal maestro Ivano Fossati
    Vi.

  14. searching

    22 Ottobre 2008 at 18:35

    isocci : dillo a me, con tutto quel che viaggio. ma scendere in corsa no, devo cambiare un trolley alla settimana.

    BStevens : e magari siam pure state compagne di treno 🙂

    Vi. : e da lì il titolo.

  15. enricogaliano

    12 Aprile 2009 at 05:10

    ehi, ma quanto ti è costato il biglietto per timbctù?

    [e]

  16. searching

    13 Aprile 2009 at 21:16

    enricogaliano : ai clienti affezionati lo regalano!

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