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Diciannove marzo

Per quella volta in cui sei caduto e ti ho visto, per tutte quelle in cui cadevi da solo. Perché ami le sorprese, perché non avevi mai avuto vent’anni, perché ti piace più imparare che insegnare. Perché sei sempre stato ordine e disordine assoluto, perché sei impaziente, meno testardo di un tempo, sempre goloso, sempre geloso.

Per i tuoi talenti, per i rimpianti, perché parli tantissimo, perché ridi dagli occhi. Perché vuoi imparare ad amare, per quella volta in cui sei guarito, per le volte in cui sei quasi malato e fai i capricci.

Per tutte le volte che hai sbagliato, per quelle in cui hai perdonato, per le vite che hai perso, per le strade che hai consumato, per quelle che vuoi ripercorrere, per le vite che verranno. Per le litigate, per le litigate, per le litigate, per la pace.

Ti festeggio.

di Sara Adami

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