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Don’t Panic, use Twitter

di Sara Adami

 

Twitter-EmergencyNel settembre 2001 lavoravo già da qualche tempo. Ero in negozio quando ci fu l’attacco alle torri, era metà pomeriggio ma noi avevamo alcune televisioni per i clienti e quindi raggiungere le informazioni in diretta fu abbastanza semplice. Tre ore dopo arrivò l’autobus a prendermi e le persone sembravano così tranquille mentre io mi sentivo sprofondare: era evidente, loro non sapevano.

La necessità di informazione è nata allora, secondo me, quando internet cominciava a diventare un bene comune e le persone imparavano che la rete viaggiava più veloce di qualsiasi edizione straordinaria del tg. Poi gli smartphone, i social network, il resto è storia presente. Il web ci ha reso più vivi perchè ci ha dato uno strumento con cui acquisire e approfondire notizie in tempi brevissimi senza aspettare l’edizione delle 20. Non a caso i social sono diventati il primo strumento di divulgazione in caso di terremoti, esplosioni, eventi eccezionali che la condivisione rende a portata di tutti. L’anno scorso in Emilia i migliori cronisti sono stati gli utenti di Twitter, pochi giorni fa a Boston la rete ha fatto circolare la notizia molto prima delle agenzie di stampa, come ormai spesso accade. Perchè Twitter siamo noi mentre viviamo, che accade quella cosa e la scriviamo lì per gli altri.

Internet però non ha un vero regolamento interno che si occupi di gestire la delicatezza e l’accanimento, e quindi sarebbe bene che i suoi fruitori (anche i giornalisti) conoscessero le regole umane che trasformano la cronaca in cattiva informazione, la notizia in allarme. E quindi come usare Twitter in caso di emergenza? Come non usarlo?

Prima regola in assoluto è fidarsi solo delle fonti attendibili. Testimoni presenti sul luogo dell’accaduto, persone che citano la sorgente. Diffidare quindi di chi è il solo a gridare all’emergenza, potrebbe essere un generatore di panico. E’ altrettanto importante anche procedere con cautela nella diffusione di informazioni conto terzi e, nel caso in cui la notizia fosse falsa, evitare di dare colpe a chi l’ha creata: nel mondo delle breaking news l’errore è tollerato perchè il carattere istantaneo delle notizie aumenta il rischio di bufala. Altra regola che vale per Twitter tanto quanto per il giornalismo è di non approfittare di un evento eccezionale per affondare colpi politici e di evitare di intasare le piattaforme di microblogging in caso di emergenza.

Il canale social è stato fondamentale durante i più gravi fatti di questi anni (terremoto in Giappone o Tsunami del 2004), ha informato la gente durante gli eventi catastrofici con notizie che arrivavano dalla base degli avvenimenti grazie agli hashtag, alla condivisione tramite retweet. E così Twitter è diventato un luogo attendibile, anche perchè chi usa la rete tiene libere le linee telefoniche e non le sovraccarica nel momento in cui soccorsi e istituzioni devono operare. Internet riesce a essere uno strumento che si affianca ai servizi di assistenza oltre che una fonte di informazione, di svago, di lavoro, di intrattenimento e di incontro e conoscenza. Quasi meglio del vecchio bar di paese!

Source Image: Vibe

 

Articolo originale al link: Magellano

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