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Finalmente

Come sospettavo il passato non ti lascia in pace fino a che non lo scrivi da qualche parte, che le radici si creano quando ti allontani, che tutto il resto è volubile come bambini capricciosi. La didascalia dice vi lascio l’instabilità, vi lascio le altalene, io so scegliere. Dice guarda, impara, insegna. 

Come sospettavo le ferite non si chiudono mai davvero, resta quello scomodo non detto, quell’avresti dovuto, o potuto, o non avresti. Come un segno addosso, un peso sulle spalle, esatto, quel carico su quella spalla.

Per fortuna le decisioni più giuste hanno condotto verso legittime conseguenze. Per fortuna sono pronta a raffigurare il cambiamento, a chiudere questi pensieri dentro a un contorno, a esprimere in modo solido quello che ancora vi dovevo.

Quando lo vedrai non pensare alle foglie strappate dal vento: è il simbolo del mio impegno, è il disegno di quello che sarà. Punti fermi addosso a me, finalmente.

 

di Sara Adami

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