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I contributi previdenziali obbligatori

di Sara Adami

La maturazione della prestazione pensionistica è un diritto che si acquisisce con il versamento dei contributi previdenziali, il quale, a sua volta, è un obbligo valido per i lavoratori dipendenti e per quelli autonomi.

Datore di lavoro, lavoratore e libero professionista effettuano i pagamenti previsti alle casse degli enti previdenziali (INPS per il settore privato e INPDAP per quello pubblico) e al raggiungimento dei requisiti richiesti di età pensionabile e anzianità contributiva l’avente diritto può cominciare a usufruire della pensione e dei servizi previdenziali di assistenza.

Ovviamente è importante verificare sull’estratto conto contributivo che le quote previdenziali siano state versate regolarmente per non andare incontro a un vuoto contributivo. In caso contrario è necessario rivolgersi all’INAS (il patronato della CISL) per effettuare i controlli necessari segnalando i mancati pagamenti e per ottenerne il recupero.

Modello F24

Il pagamento dei tributi e dei contributi viene effettuato attraverso il Modello F24 e la cifra viene calcolata sulla propria retribuzione lorda e sull’imponibile fiscale calcolando l’aliquota variabile a carico (tra l’8 e il 10% dell’imponibile previdenziale a carico del dipendente, circa il 23% a carico del datore di lavoro).

Il CUD: Certificazione Unica dei Redditi

Il Cud, che è la Certificazione Unica dei Redditi ossia la denuncia dei contributi versati, ne dimostrerà l’avvenuto pagamento. Ma i contributi utili per la pensione non derivano soltanto dall’effettiva attività lavorativa perché anche i contributi figurativi e da riscatto e i versamenti volontari risultano validi.

Come dicevamo i contributi obbligatori non riguardano soltanto i lavoratori dipendenti ma anche la categorie professionali. La previdenza di categoria, infatti, è riservata a quegli ordini che si sono sottratti al regime generale e appartengono alle casse professionali: la Cassa Nazionale di Previdenza ed Assistenza per gli avvocati, per gli ingegneri e gli architetti, per i ragionieri e i commercialisti, per i farmacisti, gli infermieri, i veterinari, e per tutte quelle categorie di lavoratori professionisti che gestiscono autonomamente la riscossione e il recupero dei contributi e per questo sono considerati fondi autonomi.

Giornalisti e lavoratori dello spettacolo rientrano nei fondi non gestiti dall’Inps ma ne ricalcano il regime, mentre rappresentanti del commercio (Enasarco, di cui abbiamo parlato qualche articolo fa) e impiegati dell’agricoltura hanno una gestione tutelativa a base di forme integrative che si aggiungono alla contribuzione Inps senza escluderla.

 

Articolo originale al link: MagicInvoice

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