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Il blog che parla dei blog

di Sara Adami 

blog

Ho abbandonato Splinder solo quando ha chiuso, ero una sua affezionata cliente dal 2005: questo a dimostrazione del fatto che quando parlo di blog parlo soprattutto di lunghi pezzi della mia vita che, il buon caso ha voluto, ha più volte cambiato direzione proprio grazie alle persone incontrate, ai rapporti costruiti su quei diari virtuali. E’ per questo che ho scelto di parlare di blog per questo nuovo post, anche in vista dell’imminente prossima edizione della Blogfest, che quest’anno si terrà a Rimini dal 20 al 22 Settembre (e speriamo che non piova).

Lo scorso Maggio si era nuovamente discusso a proposito del famoso decreto ammazza blog: il comma del decreto legge del 2011 sulle intercettazioni era stato infatti riproposto a seguito delle discussioni sull’Agenda Digitale, e riportava a galla una questione spinosa. I blog sono obbligati a rettificare un contenuto? E’ giusto punire chi firma e chi ne gestisce lo spazio con una multa? Da blogger preferisco raccontare la mia opinione sull’argomento agli amici al bar, ma concordo sull’ipotesi che ci siano questioni leggermente più spinose di cui occuparsi in Parlamento.

Certamente questa decisione andrebbe a coinvolgere una fetta molto ampia della popolazione, perchè il blogging, ossia l’arte di curare un blog, è amato e praticato da quasi 7 milioni di persone nel mondo, per la maggior parte donne (e non mi stupisce perchè le donne sanno curare e gli uomini sanno ammalarsi). Ignite Spot ha ben sintetizzato con una infografica il panorama della BlogEconomy e tra i molti dati saltano agli occhi quelli relativi ai blog aziendali: le imprese che hanno un diario virtuale attivo hanno il 97 per cento in più di collegamenti in entrata (link inbound), il 434 per cento in più di pagine indicizzate e quindi ricercabili e 126 per cento di possibilità di creare contatto (leads).

Non solo le aziende si affidano ai blog, ma i consumatori si fidano dei blog: il 90 per cento, infatti, ritiene che i contenuti dei blog siano interessanti e attendibili. Questa opinione è certamente dovuta al fatto che più del 40 per cento dei blogger che scrivono su un diario aziendale si interfaccia tutti i giorni con l’impresa che segue e il 28 per cento più volte in una settimana (fonte Imageware, studio sulla blogosfera italiana 2013). Questo significa vivere all’esterno dell’azienda ma conoscerla dall’interno, proporre i suoi prodotti e i servizi con chiarezza e verità. In pratica il blog è la voce della giustezza, si nutre di obiettività e precisione. Ve lo dico io che sono della bilancia, non potete non crederci.

Source Image: A2

 

Articolo originale al link: Magellano

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