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Il punto sul Decreto del Fare

di Sara Adami 

Just-Do-It-Now

Lo so che il 31 luglio non è esattamente una data in cui tirare somme e fare analisi, lo so che certe cose si fanno a gennaio o a settembre, ma ho pensato che fosse importante fare un punto sulla situazione riguardante il Decreto del Fare per capire come procedono i lavori prima di andarcene tutti in vacanza. Ve ne avevo parlato a giugno proprio quando il Governo Letta ne ha varato i confini, perciò guardiamo insieme cosa è cambiato da allora.

Partiamo subito con il wi-fi libero, nota dolente. Fin dall’inizio il tema ha suscitato polemiche tra le associazioni di categoria, il Ministero dello Sviluppo Economico e il Garante della Privacy, tutti d’accordo sul fatto che impegnarsi a rendere totale la libertà di questo strumento sia un grosso problema dal punto di vista dei controlli. Insomma, rintracciare i collegamenti è necessario soprattutto per evitare illeciti. Dopo giornate di quesiti e opinioni, la scorsa settimana le commissioni permanenti hanno deciso come procedere e il governo ha votato la fiducia al Decreto. Quindi niente monitoraggi e niente installatori certificati per allacciare la rete. E il problema sulla privacy dei dati? Rimane, perciò attendiamo sviluppi sperando che venga data parola a chi si occupa di reti e wi-fi per mestiere.

Novità invece arrivano dal mondo delle PMI, sempre in relazione alla fiducia ottenuta. Il Fondo di Garanzia PMI, quello con grosse somme stanziate per le Piccole Medie Imprese, viene incrementato e permetterà alle banche di avere la giusta liquidità per aiutare le aziende a investire sul rinnovo dei proprio macchinari e sui beni strutturali. La buona notizia è che le agevolazioni vengono estese anche ai professionisti iscritti agli ordini professionali e alle microimprese. Una notizia buona e una cattiva, perché la seconda novità è che le imprese saranno tenute a comunicare all’Agenzia delle Entrate i dati delle buste paghe per verificarne la regolarità. Perciò piccolo passo indietro per quanto riguarda la capacità di rendere sempre meno burocratiche certe procedure.

Torniamo alle novità positive e parliamo di fatturazione elettronica: è stato infatti approvato l’emendamento che prevede che dal 2015 i possessori di partita iva potranno comunicare in via telematica con l’Agenzia delle Entrate per quanto riguarda le fatture. Chi lo farà avrà meno obblighi normativi e alcuni vantaggi, ossia niente più elenco clienti-fornitori e via anche la dichiarazione degli acquisti dai fornitori della black list.

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Source Image: TimeManagementNinja

 

Articolo originale al link: Lab13

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