di Sara Adami
So usare due silenzi: quello dell’attesa e quello della stanchezza, che ho ora. Questo arriva poco prima di dare o chiedere spiegazioni, poco prima di averne bisogno. Arriva per restare, come un fumo profumato che ti colpisce per un istante ma non lascia il fastidio.
Il silenzio dell’attesa brama soluzioni, quello della stanchezza detesta esser riempito.
Resto ferma perchè non voglio destare sospetti. Se capissi che questa mancanza di rumore ha il tuo nome, poi insieme dovremmo occuparci delle conseguenze, gestire le parole sbagliate, le vicendevoli aspettative inesatte. Discutere.
Discutere è quasi sempre analizzare, mettere le proprie viscere su un piatto e considerare le ragioni. Il silenzio invece ha ogni risposta, ha tutte le ragioni.
Nel mio silenzio succede così, finchè attendi sai di poter sperare, ma di fronte alla fatica ti devi arrestare.
Gioia
L’attesa porta bianco, o nero.
il silenzio ci fa sperare.
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