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Nove anni

di Sara Adami

 

Ero sulla terrazza fiorita, passeggiavo avanti e indietro mentre parlavamo. E’ stata l’ultima volta che ti ho telefonato per gli auguri, nove anni fa.

Non ci siamo mai detti molte cose, tu nascosto dietro alla barba appoggiata al viso a triangolo, io allo scoperto con le mie esigenze rotonde. Parlavamo per poco del niente che avevamo in comune, attendevamo l’arrivo della rabbia. Dopo ogni furia giungeva la distanza.

Smettevi di chiamare, smettevo di volerti. Riprendevamo.

Un giorno ho sentito che ero grande abbastanza per non amarti più, e me ne sono andata.

Ora al telefono parliamo del tempo, mi racconti del temporale che sta arrivando come se attraversare un’altra tempesta assieme ci potesse riunire, tenere sotto lo stesso ombrello, come se ti ricordassi di quanta pioggia hanno pianto questi occhi.

Mi hanno detto che sei guarito di nuovo: non ci credo mai per davvero, è per questo che oggi non sono stata io a chiamarti per gli auguri, è stata la speranza.

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