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Portami al mare

Ho guardato un film di vita in mare e navi e sopravvivenza e ci ho visto dentro cose che non sai.

Che l’acqua era l’amore e le barche eravamo noi, a volte naufraghi e a volte in tempesta, a volte gonfi di pesci e a volte lische nude. Soli anche se vicini, vicini sotto al sole, lontani come l’onda che se ti avvicini fugge, non ti scaccia ma ti abbandona. Assenti come l’acqua che non ti appartiene mai, scompare tra le dita come le promesse migliori.

E l’amore ci si mescolava attorno come fa il mare, che è singolo ma dappertutto, che ovunque lo tocchi ti tocca. Le barche nuotavano in questo tutto, erano assieme il seme e il frutto, a domare e farsi guidare da ogni flutto, un inconsapevole viaggio verso il lutto.

Nel film qualcuno si salva e qualcuno muore, nella vita a volte muori e spesso uccidi.

 

di Sara Adami

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