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Social Commerce, allo Shopping non c’è mai fine

di Sara Adami

 

smartphone

L’articolo che vedete nell’immagine è del 1967. Meno di cinquant’anni fa i giornali parlavano dell’oggetto misterioso del 2000, quel telefono del futuro da tenere in tasca e non più sul mobiletto a colonna nell’ingresso di casa. Il cellulare è arrivato tra le nostre mani qualche anno prima delle previsioni e circa dieci anni dopo si è trasformato nello smartphone: utile come lo spazzolino, usato più dello spazzolino, l’abitudine è ormai quella di cambiare lo smartphone più spesso dello spazzolino.

Questo touch point portatile è diventato il protagonista preferito nella vita di ognuno di noi: gli volevamo bene già quando le funzionalità erano limitate, ora che può anche cucinare lo amiamo pazzamente (al CES 2013 la Dacor Cooks ha davvero presentato il forno comandato a distanza via mobile Android). All’Osservatorio NFC & Mobile Payment del Politecnico di Milano si sono adoperati per una ricerca che conferma l’impennata del Mobile Payment, ossia il mercato del pagamento tramite dispositivo cellulare: i servizi possibili via telefono sono aumentati del 20%, dal pagamento dei parcheggi in città al canone Rai, dai bollettini postali al telefono che diventa bancomat. Da ottobre scorso, infatti, i maggiori operatori italiani si sono accordati sull’impiego della SIM NFC (Near Field Communication), la tecnologia che mette a disposizione le card abilitate al circuito Mastercard PayPass, ossia una piattaforma comune dedicata al pagamento. I telefoni NFC venduti sono stati già più di 2 milioni e mezzo e si stima che alla fine del 2013 saranno 6 milioni.

La crescita delle transazioni tramite smartphone del mercato Mobile Remote Payment & Commerce (quasi 1 miliardo di euro nel 2012) ha coinvolto soprattutto i contenuti digitali ma anche il turismo, i trasporti e soprattutto i coupon: questi settori hanno subito un vero e proprio boom grazie all’immediatezza dello strumento, gli utenti acquistano in modalità last minute cogliendo al volo l’occasione semplicemente cliccando per primi. Non solo clienti che acquistano ma anche aziende che si convertono all’e-commerce: i dati rivelano che 1 esercente su 3 punta sul canale online, e quindi app mobile e siti internet.

Diventiamo sempre più una generazione contactless, dedita al pagamento digitale tramite il click and buy: niente più contanti o lunghe file, dal banking online al social shopping il passaggio è stato rapido e piacevole. Alla Banca Centrale Europea (BCE) si studia e si parla già di valuta virtuale, uno speciale denaro digitale controllato e rilasciato ai membri delle comunità online, peer to peer (tra i più conosciuti Bitcoin e Ven). La società è pronta a investire in queste tecnologie innovative, la gestione delle finanze sta cambiando e si dirige verso il sistema elettronico. Ce lo dimostra il social commerce ideato da Filippo Ronco, Vinix Grassroots Market: la piattaforma permette di aprire gruppi di acquisto assieme a parenti e amici con i quali acquistare vino online usufruendo di forti sconti.

Un rapporto diretto con le aziende, automatizzato e leale che ricorda anche le vendite dirette delle aziende produttrici di frutta e verdura bio: fai la spesa online e ricevi la merce direttamente a casa (questo servizio sta prendendo sempre più piede arrivando anche nelle città minori). Senza dimenticare il servizio gratuito Blomming, dove lo shopping incontra il mondo social: ti iscrivi, carichi i prodotti che vuoi vendere, ti viene rilasciato un codice da “embeddare” e il gioco è fatto, il sistema e-commerce fai da te è pronto.

Dipendenti dallo shopping? Cattive notizie. Tenere a bada la sindrome da acquisto compulsivo diventa sempre più difficile.

Source Image : MoneyFarm

 

Articolo originale al link: Magellano

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