Arriva da Reggio Emilia l’ultima notizia sugli impianti fotovoltaici e di biogas: è l’agronomo e ricercatore del Centro Ricerche Produzioni Animali Paolo Rossi a parlarne, evidenziando le capacità complementari di queste due modalità. Il giorno dopo rispetto all’applicazione del V Conto Energia (Quinto), Rossi parla dal Crpa di energie rinnovabili e mondo agrozootecnico, confermando che un agricoltore deve progettare e scegliere l’impianto più idoneo alla sua azienda attraverso uno studio dedicato che stabilisca costi e scelta in base al Conto Energia. L’impianto di biogas comporta un investimento maggiore rispetto al fotovoltaico: prima del V Conto Energia un impianto in una azienda zootecnica poteva costare dai 3.200 ai 3.600 euro a KW (fotovoltaico tra 70 e 100KW), mentre ora i prezzi non supereranno i 2.000 a parità di potenza.

Il biogas, inoltre, richiede il supporto costante da parte di un incaricato diversamente dal fotovoltaico. La produzione di energia da parte di queste due tipologie di impianti è differente (biogas ha un rapporto 5 a 1), ma l’introduzione dello scorso agosto del nuovo Conto Energia ha cambiato il sistema delle tariffe modificando il meccanismo relativo agli incentivi. Prima il costo era determinato dell’energia prodotta, ora viene determinata una quota netta e omnicomprensiva in modo da agevolare le tariffe premio.

Scesi anche i prezzi e quasi scomparsi gli incentivi, tutto fa pensare che il passaggio al fotovoltaico potrebbe diventare meno diffuso, vista la minor convenienza. Paolo Rossi rassicura dicendo che se “il costo dell’energia fossile dovesse quadruplicare, la convenienza di aver realizzato un impianto fotovoltaico sarebbe assicurata”, con una parte importante anche dal punto di vista ambientale.

Se ne parlerà anche a Cremona dal 28 febbraio al 2 marzo a BioEnergy Italy, energia e rinnovabili in primo piano nell’attesa manifestazione.

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