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Buona vita, Veronica

Sono passati quasi due anni da quando ho scelto di prendermi cura di lei: meticolosa come al solito, avevo passato settimane a contattare e scrivere e cercare un’associazione di adozione a distanza che mi convincesse a pieno, fino ad arrivare ad una conclusione.

Dopo poco tempo ricevetti i depliant, i ringraziamenti e le descrizioni varie.

E quella foto. Quella foto che e’ rimasta per settimane sulla scrivania, quell’immagine di bimba con gli occhi arrabbiati che ho amato e accarezzato e pensato tante volte, quasi come fosse figlia mia. Quei lineamenti cosi’ diversi dai nostri, quel paesaggio retrostante spoglio e luminoso, quei disegni tanto infantili e pieni di colore e quelle brevi comunicazioni rispetto ai suoi risultati scolastici, mi tenevano compagnia nei giorni in cui temevo che la mia vita fosse disperata, ricordandomi che espressione ha la vera sofferenza nel viso di una creatura di nemmeno sei anni.

Poi, qualche mese fa, l’uragano che ha colpito il Guatemala ha voluto abbattersi proprio sulla zona in cui stava lei, colpendo anche la sua famiglia e le uniche poche cose care che probabilmente aveva: dopo il suo passaggio soltanto piu’ dolore, e paura, in quello sguardo innocente.

Per circa due mesi i contatti sono stati interrotti e l’unica vicinanza che mi era possibile dimostrare era data dalla telefonata, con cadenza settimanale, che mi permettevo di fare all’associazione che fa da tramite: piansi di gioia, qualcuno se ne ricordera’ (11 novembre), quando arrivo’ la chiamata in cui mi si comunicava che era viva, Veronica era viva.

L’aiuto che uno si prefigge di dare, utilizzando questi metodi, e’ soltanto una goccia rispetto ai bisogni reali di popolazioni flagellate da fame, malattie, carenze e desolazione, e non e’ in alcun modo, o almeno per me non lo e’ stato, motivo di vanto, dimostrazione di bonta’ d’animo: semplicemente mi fa ancora commuovere pensare che un bambina dagli occhi profondamente neri e vispi, sa, o mi auguro sappia, che c’e’ una piccola donna, dall’altra parte del mondo, che la pensa con tenerezza e trasporto.

Oggi e’ arrivata una lettera.

Mi si comunica che la famiglia di Veronica si e’ trasferita e non fara’ piu’ parte del progetto di cui l’associazione si occupa. Mi viene spedita una nuova foto, una nuova vita da “proteggere”, quattro righe per spiegarmi l’accaduto e sperare in una mia nuova collaborazione. Come rifiutare. Certo che no.

Pero’ non ero preparata, ecco.

Credevo che Veronica sarebbe stata parte di me ancora, che sarei andata presto a trovarla, che avrei saputo come cresceva e avrei ricevuto ancora i suoi disegni, a Natale ed in estate.

Invece potro’ solo ripensare fino a quando lo vorro’ a quel musetto imbronciato e sperare per lei in una vita migliore.

Un dovuto “benvenuta” a Patricia, in questa mia amara, folle, e dolcissima esistenza.

33 Comments

  1. Todomodo

    13 Marzo 2006 at 16:48

    E’ una vicenda davvero densa di emozioni… Quando (se) avrò finalmente un contratto stabile la prima cosa che farò sarà adottare qualche bimbo a distanza. Nel caso, ti chiederò informazioni sulle associazioni sicure 🙂 Dev’essere una sensazione davvero particolare quella di preoccuparsi di una vita così lontana, geograficamente, e così vicina, sentimentalmente…
    L’invito è aperto, quando capiti in zona basta un fischio e si va lì 😉

  2. AngelsCry

    13 Marzo 2006 at 16:50

    Io ricordo benissimo il tuo sorriso felice in quel periodo di novembre. Peccato ora non possa più occuparti di lei però ora c’è questa nuova vita di cui potrai prenderti cura e a cui affezionarti. Vedrai che anche lei saprà darti la gioia e il sorriso di cui hai bisogno. Un abbraccio search 🙂

  3. Pimms

    13 Marzo 2006 at 16:54

    chissà com’è patricia…sono sicura che troverà un posticino anche lei, e pure bello grosso, nel tuo cuoricino bellissimo.

  4. Todomodo

    13 Marzo 2006 at 17:39

    Assolutamente un dovere, nel primo caso, e assolutamente un piacere nel secondo 🙂

  5. unpandanano

    13 Marzo 2006 at 18:02

    mi hai fatto commuovere! che bella cosa!
    sicuramente sarai una mamma a distanza strepitosa per questa nuova bimba!

  6. researching

    13 Marzo 2006 at 18:32

    patricia???
    ok, benvenuta a te.
    Non disperarti tata, Vedrai che Patricia ti porterà tanta felicità, alemno quanta ce ne ha portata Veronica.

  7. Dicoatomiko

    13 Marzo 2006 at 20:16

    in bocca al lupo con la nuova bimba!
    🙂

  8. strahad

    13 Marzo 2006 at 21:15

    Ci sono sorrisi, immagini, parole e espressioni che non dimentichiamo. E lo stesso vale per chi condivide queste cose con noi.
    Veronica non ti dimenticherà mai. Fosse tra anche tra molti anni, le tornerà alla mente anche un piccolo gesto, magari quello che faceva prima di parlarti al telefono, legato indissolubilmente a te.
    E il tuo sorriso sarà sulle sue labbra.

  9. 18novembre

    14 Marzo 2006 at 09:27

    Qualcuno se ne ricorda. Sei una mamma meravigliosa. Si. E sai dare in misura superiore a quanto ricevi. L’amore e’ questo. Tu sei amore.

  10. Pimms

    14 Marzo 2006 at 09:40

    buongiorno, tesoro!

  11. AngelsCry

    14 Marzo 2006 at 09:54

    Buongiorno amica mia… come procede la giornata? ^_^

  12. Todomodo

    14 Marzo 2006 at 12:26

    Buongiorno, mamma di Patricia 🙂

  13. cattivafatale

    14 Marzo 2006 at 13:05

    il tuo grande cuore accoglierà con semplicità e affetto immenso anche quest’altro piccolo cuoricino che ti è stato affidato. Search, quello che fai non è da tutti. poi è difficile non legarsi a questi bimbi, lo so, ma adesso è proprio così che deve essere: il tuo bene si espande altrove. 😉
    ^CATTY^

  14. AngelsCry

    14 Marzo 2006 at 13:14

    se a te piace la neve allora tienila lì che qui dalle mie parte ne abbiamo fin sopra i capelli… voglio la primaveraaaaaaaaaaaaaaa

  15. lamagadioz

    14 Marzo 2006 at 13:17

    Mi ripeterò,

    ma ciò che più amo di te

    è questa dolcezza
    disarmante
    e bellissima.

    Grazie Searching.
    Vengo anche io in Guatemala, a respirare odore di selva.

    🙂

    Un abbraccio.

  16. essenziale

    14 Marzo 2006 at 13:36

    dedicare “la cura” alla propria madre…
    adottare bambini a distanza…
    cos’è questo bisogno di maternità?
    e soprattutto com’è che stamattina sono sotto l’influsso della psicologia da bar?

  17. laflauta

    14 Marzo 2006 at 14:08

    Io e Gabry abbiamo Oscar, in Kenya. Cinicamente penso che non sappia nemmeno che esistiamo, è solo grato di avere qualcuno che lo supporta, lo fa andare a scuola, gli da libri e quant’altro.
    In molti scrivono a questi bimbi. Ma io mi chiedo…a sei anni, scrivere una lettera, in inglese pergiunta, è più un piacere al mio egoismo che un dono a quel bambino.

    Ma vorrei…vorrei sapere che quei soldi son serviti. E guardarlo dal buco della serratura, vivere.

    Ciao search.

  18. 06yukiko

    14 Marzo 2006 at 14:11

    il mio Vaijan, strepitoso ragazzino indiano, ha un gran sorriso e un banano dietro casa, vicino al pozzo (nuovo).
    però è un pò discolo, a scuola. contina a chiacchierare e a guardare il cielo blu!
    devo andare a parlare con le maestre?

  19. Todomodo

    14 Marzo 2006 at 15:01

    Scherzi? Io mio era un post plenario, chiunque vuole può venire, anzi…
    Prenoto un posto in prima fila? 🙂

  20. elesole

    14 Marzo 2006 at 15:08

    Sei sempre dolcissima… però non c’è un che di crudele in tutto questo, una bimba una famiglia si spostano, basta fine del progetto, ecco non lo trovo giusto!

  21. AngelsCry

    14 Marzo 2006 at 15:11

    Ma si tieniti tu la neve search che io preferisco il sole ^_^un abbraccio

  22. IdeaConfusa

    14 Marzo 2006 at 15:24

    una volta hanno cercato di fare un’adozione a distanza della giusy. ma mica ci sono cascata, io. eh no, sono furba io. poi magari mi toccava pure andare a scuola e studiare e magari persino aprire un blog.

    fossi scema.

    laGiusy

  23. MEGfestinalente

    15 Marzo 2006 at 09:55

    Ehi, tra Veronica e Patricia pensa sempre a quel posticino anche per me, di cui si parlava qualche giorno fa… Buona giornata! =)

  24. searching

    15 Marzo 2006 at 10:39

    @ MEGfestinalente : don’t worry, here I am

  25. mariatn

    15 Marzo 2006 at 11:03

    Ho avuto anch’io per qualche anno un bimbo, in Thailandia. Poi è uscito dal progetto che era dedicato ai più piccoli. Avrei voluto continuare con lui comunque ma non mi è stato possibile. Ci sono rimasta male perchè lo consideravo anche un po’ “mio” e ci avevo costruito su qualche castello in aria (da brava sentimentale, tipo farlo venire a studiare in Italia, ecc.).
    Adesso sostengo una comunità, in Pakistan. Mi sembra un impegno minimo, che tutti possiamo fare.

  26. rincoceronte

    15 Marzo 2006 at 11:09

    ok, niente che non possa essere riassunto un un

    ciao

  27. scultore

    15 Marzo 2006 at 11:37

    grazie per le emozioni che ci trasmetti, penso che un giorno avrò il coraggio di adottare a distanza qualcuno, o forse adottarlo e basta.
    Rimango malinconicamente pensoso a quante ingiustizie e situazioni difficili ci sono nel mondo, mentre noi, IO, giriamo sulla nostra giostra con la musichetta .. molti ci stanno guardando con occhi di fame.
    Penso agli stranieri che hanno passato delle giornate fuori dalla posta, quando mi incazzo delle code di 4 minuti per pagare un bollettino.
    Scusate … alzo il calice per la nuova nostra amica, facci sapere qualcosa di lei.

  28. GIESSE1200

    15 Marzo 2006 at 14:12

    ehehehe nelle reminescenze di cultura dialettica familiare “l’ometto” era l’appendiabiti….uhmmmmm non ho mai ricevuto l’appellativo di bravo appendiabiti ..uauauauauauau

  29. Pimms

    15 Marzo 2006 at 15:43

    ti sto pensando un sacco ultimamente..come va?

  30. searching

    16 Marzo 2006 at 01:49

    @ mariatn : che posso dire. brava brava. hai solo da insegnare.

  31. rincoceronte

    16 Marzo 2006 at 11:00

    Ciao tessssoro, volevo solo dirti che nel commento precedente il dire solo un ciao era dovuto al fatto di aver iniziato un’analisi sull’argomento del post che mi stava portando davvero troppo lontano. Mi stavo incartando con le mie stesse paorole… quindi ho cancellato tutto quel marasma verbale e l’ho sostituito con un bel saluto (che ci stà sempre bene!)

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