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DICIOTTONOVEMBRE

E’ arrivato.

Il giorno dell’anno con il bagaglio piu’ pesante, con il compleanno piu’ doloroso da ricordare, e l’incontro piu’ sconvolgente a cui non pensare, con i ricordi di una vita da sotterrare, con due occhi che vorrebbero chiedere ancora da guardare.

Gli auguri, quelli che non avranno risposta, sono partiti stamattina presto, tra le lacrime che tuttora non si possono fermare.

Quelli che una risposta l’hanno gia’ avuta sono stati pieni di silenzio.

Eppure sto bene, eppure ho una vita nuova, eppure ora e’ tutto diverso.

Eppure eppure eppure.

Eppure il diciotto novembre ha il suo destino, ed io ne faccio parte.

{“…se adesso te ne vai / da domani saprai / un giorno com’è lungo / e vuoto / senza me… / se adesso te ne vai / non le ritroverai / le cose conosciute / vissute / con me. / e di notte / e di notte / per non sentirti solo / ricorderai / i tuoi giorni felici, / ricorderai / tutti quanti i miei baci… / e capirai / in un solo momento / cosa vuol dire / un anno d’amore…”}

13 Comments

  1. colanti

    18 Novembre 2005 at 13:35

    “E qualcosa rimane tra le pagine chiare e le pagine scure…”
    De Gregori.

  2. macca

    18 Novembre 2005 at 15:27

    Stamattina (presto!) quando ti ho scritto ho scordato che data era: devi scusarmi. Però questa tua consapevolezza ti rende forte. Ed è questo l’importante. (Macchina scongelata, ma il freddo è arrivato di botto, accidenti!).
    Daniele

  3. searching

    18 Novembre 2005 at 15:36

    stamattina presto, quando mi hai scritto, il corpo e la mente erano gia’ svegli a guardare il soffitto e ad attendere l’alba di questo giorno. credevo di riuscire a risponderti, ed invece prima di farlo ho guardato per ore la data sul cellulare.
    poi e’ arrivato anche il suo messaggio, ed allora ho risposto ad entrambi…

  4. macca

    18 Novembre 2005 at 15:41

    Beh, lo sai, gli amici capitano nei momenti più impensabili. Io, a quell’ora, già pensavo al lavoro, purtroppo. Questo lavoro che mi consuma il tempo e che mi lascia così poco.
    Daniele

  5. anonimo

    18 Novembre 2005 at 16:00

    la canzone di Mina da giorni mi ronza nella mente. Che storia la vita! Viviamo in una gabbia. Le sbarre sono la paura di ribellarsi o di trasgredire. Sapere che stai bene, questo conta.
    18 novembre

  6. strahad

    18 Novembre 2005 at 18:03

    Non irromperò con la mia usuale demenza, mi limito a un saluto. 🙂

  7. macca

    19 Novembre 2005 at 15:54

    Non sono speciale, mia cara: ci tengo a te, questo sì!
    Quel caffè si sta raffreddando!
    Daniele

  8. sarettayvero

    20 Novembre 2005 at 18:40

    ciao!!! ho visto il tuo blog passando su quello di Platinette…è davvero carino!!!passa a trovarmi quando vuoi!!!baci!
    Vero

  9. AngelsCry

    21 Novembre 2005 at 00:00

    Non dico niente neanche io… mi accodo al commento di strahad… questa volta lascio solo il mio sorriso e il mio abbraccio più vero. Sm@ck

  10. macca

    21 Novembre 2005 at 11:16

    Freddo, freddo! Va bene così, se non ci rimbecciliamo; ad ogni stagione la sua temperatura, perdinci!
    Eppoi si prevede neve, che vuoi di più?
    🙂
    Buongiorno!
    Daniele

  11. elesole

    21 Novembre 2005 at 11:29

    Miss search bentrovata…
    Speriamo che i nostri contatti ora rimprendano regolarmente
    Ti abbraccio

  12. unpandanano

    21 Novembre 2005 at 14:24

    mi sembra una considerazione superflua, ma mi pare che oggi sia proprio una giornata no….
    ti regalo un sorriso, spero solo ti possa essere un pò di conforto…
    grazie per la visita…

  13. Lotadepa

    30 Novembre 2005 at 16:31

    Yeah, then you left me, at least you did…You, you fill my soul, you, loneliness, you kill my heart…
    And then you know we are all right, and then you know there is a reason, unbelievable, unexplainable…But at least we reached the end, at least we felt it all…
    Lotadepa

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