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Il confine tra io e noi

Mi scrive chiedendo se ho letto il giornale locale, che il tal tizio è morto e aveva solo cent’anni. Mi parla di tempi lontani e discutibili di cui ho rimosso i ricordi, mi parla di gente che non so riconoscere neanche sotto sforzo.

Ma io la ascolto perchè con la morte ho un buon rapporto. Divento molle, comprendo tutto, mi lascio cogliere da quel senso di perdita fragrante che domani già sarà scemato.

L’altra settimana ho pensato ancora a te che muori. A nessuno che mi racconta cosa è successo. A noi che all’improvviso resto io.

Tutti si stupivano e io provavo a dire che lo sapevo da tempo, lo sapevo da così tanto tempo, ma nessuno mi dava retta. Non ero la sposa, la madre, la morta. Nessuno mi dava retta.

Quando morirai io resterò ma noi moriremo, ho pensato.

 

di Sara Adami

2 Comments

  1. Gioia

    6 Marzo 2014 at 23:34

    A nessuno che mi racconta cosa è successo…
    Quante volte lo penso.

    1. admin

      7 Marzo 2014 at 09:02

      la fragile distanza tra quel che sai e quel che non ti viene detto.

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