È un marzo che sembra inverno, fuori fa caldo e tu freddo all’interno.
È un marzo che torna lento, paziento in questo momento.
Bagna come un’onda del mattino, salva se è nel tuo destino.
È un marzo che è già di nuovo marzo, è il terzo.
Non è passato niente, tutto qui presente, futuro quasi assente.
C’è un vento lento che non pulisce, esco per ascoltarlo e non guarisce.
Da là provo a telefonarti e mancarti, non rispondi mai eppure sempre amarti.