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Immobile e invisibile

di Sara Adami

 

Ha litigato con la sua migliore amica e non si guardano più. A quell’età  non smetti di parlarti per un piccolo torto, ma smetti di esistere per un dolore inaspettato.

Lei sta in piedi di fronte alla porta centrale dell’autobus, mentre l’altra, quella riccia con l’apparecchio ai denti, sta davanti a quella anteriore.

Congelate. Le conosco perché le guardo da mesi, conosco la complicità  del loro affetto, le difficoltà di questi mesi e persino di quelli che verranno. E ancor taccio discreta.

Silenziose. Fissano il mondo che corre dietro al finestrino sporco, hanno l’umore sporco, la coscienza sporca.

Ha litigato con la sua migliore amica e i suoi occhi sono più seri di sempre, più tristi di sempre. Con lo sguardo basso attende la fine di quella corsa, la fine di quell’imbarazzo.

Quando me lo aspetto suona il pulsante e prenota la sua fermata, in un gesto collaudato.

Spingo gli occhiali da sole sul naso e reprimo un segno d’affetto, in un gesto collaudato.

Ecco da dove è tornato questo freddo, vorrei dirti, ecco perché il cielo piange le sue nuvole.

Hai litigato con la tua migliore amica e io imparo a conoscere le tue sofferenze a distanza, immobile e invisibile come una sorella che non sai di avere.

3 Comments

  1. simple

    13 Aprile 2010 at 08:05

    (aggiungerei dolcissima):)

  2. Thunderblue

    13 Aprile 2010 at 22:32

    mi sembra giusto

  3. Thunderblue

    13 Aprile 2010 at 22:32

    (e simple ha ragione)

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