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Inverno, tempo di Influenza Digitale

di Sara Adami

 

salvadanaioInternet cresce, i Social Media lo rincorrono, i budget lievitano. Le previsioni per il 2013 parlano di molto sole e temperature in rialzo per quanto riguarda ritmi di crescita e di spesa per gli inserzionisti nell’ambito web. L’utilizzo di internet è esploso soprattutto nei paesi emergenti, dove si calcola un più 3000% rispetto ai numeri totalizzati nel 2000: in Africa si registra l’aumento maggiore, mentre in Europa il numero degli utenti si è “soltanto” quintuplicato.

Le aziende devono fare i conti con i fatti: una persona su sette nel mondo possiede un account Facebook e tra gli utenti circa quattro su cinque è attivo su social, blog, network e community. Alla Nielsen (non quella dei piatti, ma l’azienda di analisi per la comprensione dei consumatori) hanno intervistato i fruitori dei servizi online e lo studio ha dimostrato che quasi il 90% di loro utilizza gli strumenti gratuiti, ma ben il 75% usa la pubblicità a pagamento in ambito social. Le aziende si trovano di fronte a un cambiamento forte e necessario, dove investire in rete significa semplicemente investire in se stessi. I budget pubblicitari che finora erano suddivisi in promozione online e offline con un rapporto di uno a dieci, ora sono pronti a decollare nell’ambito web.

Più del 60% degli inserzionisti prevede di aumentare i preventivi di spesa nel nuovo anno: canali online, rich media (formati pubblicitari con audio, video e animazioni), advertising e video saranno i prescelti, e più del 40% degli investitori si dicono fiduciosi, credono in questo metodo di autopromozione. Il motivo sta nel fatto che “internet non esiste, esistono le persone” (questa frase riecheggia nelle webpage molto spesso, ultimamente, tanto che non si capisce bene chi sia stato il primo vero autore). Internet è il mezzo, come il mezzo sono gli strumenti di informazione, i cartelloni, il passaparola. I mezzi, non lo scopo. Lo scopo è il coinvolgimento, maggiore partecipazione significa maggiore conoscenza del prodotto, inevitabile l’incremento del risultato.

A volte le aziende sono diffidenti perchè chiedono certezze, ma non c’è Community Manager che potrebbe darvene come non c’è volantino porta a porta che garantisca il buon esito. Fare un buon lavoro, questo sì che avvicina all’obiettivo. In ogni caso il web è bacino di influenza (salutiamo anche tutti gli ammalati che ci leggono) e si evince anche dallo studio Technorati che riprende in maniera similare i dati di Nielsen: 6 mila blogger coinvolti, 150 Marketing Manager, 1200 consumatori per un rapporto che indica ancora il 10% di budget dedicato alla pubblicità online.

Più della metà di questa cifra è speso per la promozione su Facebook e solo il 6% è dato in mano agli influencer della rete, CM e blogger, lavoratori del web. La fanpage resta la più amata e curata da parte delle aziende, mentre i consumatori sono più propensi a rivolgersi ai blog: gli utenti che stanno per fare un acquisto non badano troppo all’autocelebrazione ma chiedono consigli, cercano notizie, si fidano molto dei giudizi dati in precedenza dagli altri clienti.

Le conclusioni sono poche e facili.

Rompete i salvadanai, è tempo di riprogrammare il budget.

L’Influenza Digitale è la cura. 

Fidatevi dei blogger, ma mi sa che sono di parte.

Source Image: Radio24

 

Articolo originale al link: Magellano

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