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Lavoro, quote rosa nelle PMI

di Sara Adami 

quoterosaOggi parliamo di donne: non perchè è l’otto marzo, non per raccontare dei loro diritti violati e delle ingiustizie, non perchè sono una femminista. Oggi parliamo di donne perchè parliamo di fare impresa, e per farlo bisogna partire dalle quote rosa: ebbene sì, l’economia è in una fase negativa ormai da anni eppure i dati danno l’imprenditoria femminile italiana in aumento dal 2012.

Va detto che i dati dell’occupazione da parte dell’Istat parlano di 47 donne lavoratrici su cento (quando la media europea supera le 58 unità), perciò il miglioramento era non solo più facile ma anche necessario. Su questo si è concentrato l’Esecutivo del nostro Paese promuovendo delle azioni serie che aiutassero e incentivassero le aziende e soprattutto le Piccole Medie Imprese. Partiamo dalle iniziative previste per le aziende che assumono al femminile. Innanzitutto è stata riformata la legge sul mercato del Lavoro riducendo del 50 per cento i contributi per chi assume a tempo determinato per 1 anno: le donne che sono senza lavoro dai 6 ai 24 mesi, in base alla regione di appartenenza, rientrano in questi benefici. Per chi ha meno di 29 anni, invece, è stato stanziato un fondo di 230 milioni di euro a cui le PMI possono attingere per le assunzioni e, se il contratto viene trasformato a tempo indeterminato, le aziende ricevono altri 12 mila euro. E poi ancora sgravi fiscali, deduzioni delle tasse per chi assume nuovo personale, persino premi per le aziende che scelgono di impegnarsi a tempo indeterminato che ricevono così dai 10.600 ai 15.200 euro.

Il governo e i Ministeri dimostrano un’attenzione precisa verso il tema dell’occupazione, sebbene la situazione non può ovviamente subire uno sblocco immediato: per intervenire ancora meglio sul tema dell’imprenditoria femminile, pertanto, sono stati predisposti degli studi di settore per comprendere in che modo agire con urgenza e precisione. Le leggi e i bandi sono molteplici, i vantaggi offerti anche, ma a volte per le aziende è complicato riuscire a conoscere e approfittarsi di tutte le iniziative in vigore, ci vorrebbe qualcuno che se ne dedichi in prima persona. Ad esempio quanti di voi sanno che c’è una legge che consente di ottenere fino al 50 per cento delle spese per gli impianti e le attrezzature per avviare un’attività, o fino al 30 per cento se si rinnovano i processi produttivi di un’azienda già in essere? Ecco, se non lo sapevate informatevi meglio sulla legge 215/92.

Ma torniamo a noi, e parliamo dell’aumento del lavoro femminile dal punto di vista dei ruoli manageriali. Unioncamere ha condotto un’indagine di mercato sui dati del 2012: sono 7000 in più dell’anno precedente le aziende che hanno alla guida una donna, sfiorando così quasi un quarto del numero totale a livello nazionale. Le donne manager imprenditrici vanno fortissimo nell’ambito del turismo e della ristorazione, ma persino quello edile, da sempre considerato un settore prettamente maschile, ha visto un incremento di +1172 aziende condotte da una donna.

L’Agenda Europea, così come le iniziative nazionali, sostengono fortemente le imprese rosa con benefici fiscali e finanziamenti: per chi fosse interessato a ricevere maggiori informazioni consiglio di tenere sotto controllo i bandi e la modulistica del Ministero delle Attività Produttive, in questo modo potrete sapere tutto sulle agevolazioni e sui contributi a fondo perduto.

Source Image: ManagerOnLine

 

Articolo originale al link: Lab13

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