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Le poste italiane fanno schifo.

sottotitolo
(e che novità)

Chiunque abbia mediamente a che fare con il nostro servizio postale stara’ gia’ sorridendo, o digrignando i denti, perche’, e’ vero che si dovrebbe essere comprensivi e pazienti, ma e’ altrettanto vero che per tollerare l’incompetenza delle Poste bisogna ricorrere soltanto al dono della santita’, ormai ne sono certa.

Allora. Il postino e’ in malattia per un mese (vivi in una citta’, non in un paese formato da tre case, posto sul cucuzzolo del nulla) e per un mese non ricevi la posta? Non importa!
Compri dei libri online e per ritirarli in posta (nonostante tu abbia gia’ pagato la spedizione) devi pagare dueeuroecinquanta? Non importa!
Ricevi una raccomandata ma perdi il talloncino per il ritiro (questa non e’ mia, ma essendo di miouomo e’ un po’ mia) e allora la raccomandata non te la consegnano (anche se sei l’unico con quel nome che va in quell’ufficio postale) e la rimandano indietro? Non importa!

Ma se spedisci un pacco prima di Natale (sia che si tratti di un barattolo di marmellata venezuelana per lo zio Igino sia che sia un pelouche per una bimba malata) e questo ti viene rimandato indietro venti giorni dopo perche’ :
postinaia dell’ufficio centrale -eh signorina, sulla scatola mancava il numero civico, e quelli della sda non tentano neanche di consegnarlo, senza numero civico-
lasearching -non le pare che la sua collega della filiale in cui ho effettuato la spedizione (e quindi il pagamento) avrebbe potuto poco poco piano piano avvisarmi?-
pduc -si che mi pare, lei ha ragione. noi non li accettiamo nemmeno senza il numero civico. adesso pero’ per ritirare il pacco deve pagarmi la rispedizione, quindi sono cinque euro.-

Ora, la domandina banalotta sorge spontanea: prima di trasformare le filiali delle Poste in enormi bazar pieni di giochini e libretti e iniziative e calendari e cioppini e cioppetti, pareva bruttobrutto migliorare di poco il servizio nazionale (e la preparazione dei suoi dipendenti) che e’ cosi’ schifosamente carente e costoso?

Conclusioni.
Spedire un pacco che non arrivera’ mai: 15 euro.
Andare in pausa pranzo a ribaltare l’ufficio postale in questione: non ha prezzo.

17 Comments

  1. anonimo

    14 Gennaio 2008 at 14:20

    Se la giocano con altri servizi pubblici (ora pubblico-privati, o del tutto privatizzati) essenziali…
    purtroppo
    Vi.ndignato speciale

  2. calmaapparentex

    14 Gennaio 2008 at 14:35

    no e…non mi parlare delle poste che schiatto…evito come la peste anche di passarci d’avanti, spedisco documenti solo via mail, e pacchi con il corriere, è che ogni tanto mi tocca andare a pagare qualcosa…ODIO!!!!!
    (se qualcuno lavora in posta mi scuso per la brutalità, ma solo realtà)

  3. SpectrumOculi

    14 Gennaio 2008 at 16:18

    da prima di natale il postino qua è passato una volta mercoledì scorso…non sto scherzando.
    il regalo di mamma è ancora perso per le poste e temo potrebbe rimanerci ancora molto…tipo sempre.
    io ormai acquisto solo online e voglio solo piangere… piango.

  4. Chit

    14 Gennaio 2008 at 19:13

    Ormai mi faccio consegnare la posta direttamente in ufficio almeno lì o io o un qualche collega c’è, ho già “smarrito” troppa roba nei vari smistamenti postali… 😉

    Buona settimana

  5. nym

    15 Gennaio 2008 at 10:43

    1. invernomuto ha recapitato il messaggio. anche a lui piace mooolto giocare in rete con il blog 🙂
    2. la posta: ormai son giunta alla conclusione che, per quanto vengano fatti corsi di aggiornamento o vengano incentivati i postini di sportello, che gli riempiano gli uffici di superschermi al plasma, macchinette distributrici di numeri che diminuiscono il “loro” stress ed illudono il povero utente di fare una fila all’inglese, il risultato NON cambia. Il che non dipende dal fatto che le poste siano mal amministrate, ma credo dipenda proprio dai criteri di selezione per individuare chi poi finisce dietro allo sportello, perchè con uno può capitare, con due anche, al terzo postino fatto con lo stampino, il dubbio ti viene.. ma qui è la stessa solfa sia che tu vada in alto adige sia in puglia, che tu vada nella megalopoli o nel paesello dimenticato anche dalle cartine geografiche.
    diciamocelo, il vecchio adagio “un lavoro alle poste” indica esattamente la tipologia di lavoro ed impegno cui si mira: impegno nullo, possibilmente far sfoggio di sopraffina indifferenza, se non maleducazione, e stipendio, nonostante il tutto, il più delle volte assicurato, in barba agli utenti paganti.

    mi sa che mi si è avvelenato il dentino… ma ti mando un sorriso uguale e il pancia si unisce 🙂

  6. searching

    16 Gennaio 2008 at 14:43

    Vi.ndignato : immagino di si.
    ma una lamentela al giorno!

    calmaapparentex : avevo pensato al corriere, ma poi mi era parsa una soluzione eccessiva.
    e invece no, hai ragione tu!

    SpectrumOculi : il regalo di mamma lo ricompriamo e… non voglio sentir parlare di lacrime!!!

    Chit : il problema e’ spedirla, piu’ che riceverla!

    nym : sottoscrivo tutto, si puo’?!
    bacino a te e a pancia.

  7. jeffhawk

    17 Gennaio 2008 at 18:31

    spezziamo una lancia[..] Sembra destino che tocchi ancora a me parlar bene di qualche azienda. Questa volta è il caso delle Poste, bistrattate dalla Search. Sembra incredibile ma la cartolina inviata dall’Irlanda a questo indirizzo è stata regolarmente consegnat [..]

  8. Creusa

    18 Gennaio 2008 at 09:52

    Tanti dicono di avere avuto problemi con le poste italiane, io devo ammettere che non mi è (ancora?) mai capitato. Eppure vivo-vivevo in quello che definisci un “paesello” (beh, tanto “ello” non è più) ed il mio post-man è tendenzialmente un cretino, ma le signore ed i signori dell’ufficio postale sono molto competenti ed efficienti (alcuni solo un po’ sgarbati…). I pacchi che spediamo arrivano il giorno dopo (PC1) dall’altra parte d’Italia, i vaglia idem (anche se ufficialmente ci vogliono 3 giorni), lo stesso accade con la posta entrante.
    Forse è il diverso centro di smistamento (Nord-Centro-Sud) a decretare il diverso servizio.

    Buona fortuna per il futuro. 🙂

  9. searching

    18 Gennaio 2008 at 10:11

    jeffhawk : onorata 😉

    Creusa : allora vengo a vivere li’!!! grazie!!!

  10. laflauta

    21 Gennaio 2008 at 15:35

    mia cara…. stavo per scrivere un post con una chiusa molto simile a questa. Ma in realtà non posso. O forse si. Mah.
    Sono in crisi: posso fare la bastarda? Mah.

    Ho dormito troppo poco questo weekend. Un beso.

  11. searching

    22 Gennaio 2008 at 09:38

    laflauta : non puoi? puoi? devi, flautina, devi.

  12. Dania78

    5 Febbraio 2008 at 16:26

    Che splendida avventura hai vissuto…come ti invidio (!!)

  13. professionist

    5 Febbraio 2008 at 19:41

    Ma non ti sarebbe costato meno andare a trovare lo zio Igino così lo salutavi pure?

  14. searching

    8 Febbraio 2008 at 09:42

    Dania78 : non invidiarmi, tranquilla: prima o poi, come hai visto, capitano a tutti cose tanto meravigliose 🙂

    professionist : ma non avevamo detto che ci andavi tu, per questo natale?!

  15. anonimo

    1 Ottobre 2008 at 12:59

    MAL SERVITO E ANCHE DENUNCIATO PENALMENTE PER “aver offeso l’onore ed il decoro della signora NN e per diffamazione a mezzo stampa (per aver compilato un form di reclamo on-line predisposto appositamente dalle Poste Italiane)”
    E’ realmente accaduto Agosto 2006. E’ accaduto a me.
    Dipendenti di Poste italiane MALE EDUCATI e anche MALE GESTITI dai direttori di filiale e dall’Ufficio Personale di Roma che NON FA NIENTE PER MIGLIORARE IL SERVIZIO e la Cortesia verso i Clienti che oltre ad essere molto pazienti (ma ora basta) anche PAGANO per essere presi in giro.
    SENTITE QUESTA: Realmente accaduto a me presso l’Ufficio Postale di Tolmezzo (UD)
    “HO CHIESTO INFORMAZIONI PER UN SOPPRUSO SUBITO, E OLTRE CHE ESSERE TRATTATO A PESCI IN FACCIA MI HA ANCHE DENUNCIATO PENALMENTE” Questa è solo la mia versione e siete liberi di pensare/crederci. Io vi assicuro, sulla mia parola che è andata proprio così.
    PER AVER CHIESTO INFORMAZIONI QUESTO è POI IL RECLAMO CHE HO INVIATO:
    Reclamo contro la Signora TALE “NN” dipendente del Vs. ufficio pptt DI Tolmezzo (UD).
    In data odierna (un giorno del mese di Agosto 2006) mi sono recato presso l’ufficio postale di Tolmezzo, ho preso il ticket per lo sportello conti correnti e mi sono messo pazientemente in fila, pur non avendo nessuno davanti a me a questo sportello. La signora allo sportello, mi dice che purtroppo il suo terminale era bloccato su un’operazione precedente e che potevo rivolgermi allo sportello servizi corrispondenza servito dalla signora TALE “NN”.
    In questo momento, mentre mi accingevo ad avvicinarmi allo sportello servizi corrispondenza una persona che era appena entrata negli uffici è stata invitata dalla signora allo sportello corrispondenza ad avvicinarsi per le sue richieste (senza prima prendere il ticket) ed a questa persona la signora NON ha chiesto se avesse prima preso il ticket e NON ha nemmeno verificato se effettivamente fosse il suo turno…(La signora “NN” secondo la procedura delle poste doveva invece indicare alla persona appena entrata di ritirare il Ticket presso il distributore biglietti). Fin qui tutto bene, ho pazientemente atteso che la persona allo sportello terminasse il suo servizio e poi mi sono avvicinato allo sportello corrispondenza… Chiedo alla signora di effettuare dei pagamenti con CCP e questa mi chiede se avevo preso il biglietto… Io rispondo cortesemente di si, che avevo preso il ticket per i servizi di conto corrente ma che la sua collega mi aveva altrettanto cortesemente pregato di passare allo sportello corrispondenza. Poi, però… MI SONO PERMESSO DI CHIEDERE ALLA SIGNORA DELLO SPORTELLO perchè a me avesse chiesto se avevo preso il biglietto mentre alla persona servita prima di me (entrata dopo di me e che NON aveva preso il biglietto) NON avesse fatto questa domanda e NON avesse verificato l’effettiva precedenza sulle persone già presenti in agenzia…. tra l’altro non aveva fatto scattare il display sul prossimo numero ne prima di servire la persona entrata dopo di me in agenzia e nemmeno prima di servire me.
    A questa domanda ed alle mie ulteriori richieste di spiegazioni mi sento rispondere ripetutamente con le parole “BASTA” “ADESSO BASTA” “LA SMETTA” e non ho comunque ottenuto soddisfazione di una valida e corretta risposta sulla procedura adottata dalla signora allo sportello.
    TUTTO QUESTO NON E’ TOLLERABILE. RITENGO CHE CERTE PERSONE, CHE EVIDENTEMENTE NON HANNO VOGLIA DI LAVORARE SAREBBE MEGLIO CHE STESSERO A CASA. RIPETO, MI HA EFFETTIVAMENTE MANCATO DI RISPETTO. NON MI HA TRATTATO DA CLIENTE QUALE ERO IN QUEL MOMENTO, E SONO STATO EDUCATO! STAVO SEMPLICEMENTE VERIFICANDO IL PERCHE’ DI UN SUO COMPORTAMENTO. NON HO OTTENUTO RISPOSTA DALLA SIGNORA MALEDUCATA E POCO PROPENSA A DIALOGARE CORRETTAMENTE CON UN CLIENTE.
    MA CHI SI CREDE DI ESSERE?
    CREDE CHE NON SIANO DOVUTE SPIEGAZIONI AL CLIENTE?
    DOBBIAMO SUBIRE IN SILENZIO, PUR PAGANDO?
    SONO ANCORA IN ATTESA DI FORMALI SCUSE DA PARTE DELLE POSTE E DELLE SCUSE FORMALI DALLA SIGNORA TALE NN (non nominabile)”.
    Intento questa mi ha denunciato PENALMENTE e sono tuttora indagato, passibile di processo e pure di condanna.
    SPERO DAVVERO CHE LE POSTE PRENDANO PROVVEDIMENTI VERSO QUESTA PERSONA E TUTTI QUEI DIPENDENTI CHE LAVORANO MAL VOLENTIERI ALLO SPORTELLO MALTRATTANDO PENSIONATI, CLIENTI GIOVANI E MENO GIOVANI RENDONO VANO OGNI TENTATIVO DI MIGLIORAMENTO DEL SERVIZIO DA PARTE DELLE POSTE ITALIANE…

  16. searching

    1 Ottobre 2008 at 14:14

    utente anonimo : certe cose non dovrebbero succedere. e certe cose non andrebbero fatte succedere, potremmo evitare che accadano. ed ho detto molto.
    in bocca al lupo.

  17. anonimo

    26 Giugno 2011 at 18:48

    Non faccio alcuna fatica a credere a quanto ti è accaduto

    Persone disinformate, la cui ignoranza è direttamente proporzionale all'arroganza.
     
    L'uso costante della menzogna è alla base del loro comportamento, non per cattiveria o personale interesse, ma per viltà e meschineria.
     
    Una recente esperienza, mi ha cosi' fatto vergognare del loro comportamento,
    che ringrazio il destino di non aver portato mia moglie, straniera, nell'ufficio postale con me, di fronte al miserevole spettacolo offerto, non ne arei saputo reggere lo sguardo.
     
    Persone di una tale pochezza, a cominciare dal direttore, da non meritare nemmeno la mia esecrazione.
    Una pletora che non ha ancora capito che il loro immeritato compenso, non cade dal cielo ma da bolli, bollettini e tasse che il popolo lavorante esborsa per mantenerli.
     
    La vergogna la provo io, per loro solo un'avvilente pieta'.
     
    Stringo la mano ai pochi impiegati, pochi e sempre meno, che ancora riescono ad impegnarsi in un tale desolante panorama.
     

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