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Musica

Un giorno arriva Enrico con una musicassetta originale. Era il compleanno a casa di Annalisa oppure uno di quei pomeriggi in cui quello che ci succedeva dentro era più importante di quello che potevate vedere fuori.

Enrico era il mio migliore amico, da lui ho imparato a giocare a calcio e a cavarmela con l’autoironia, da lui ho imparato che puoi trovare conforto su strade che non ti assomigliano. Un giorno arriva a casa di Annalisa e mi mostra la cassetta, l’ha presa in prestito dal padre.

Sulla copertina ci sono una giostra di cavalli e un nome che conosco. Non so niente delle copertine delle cassette originali, non vado ancora a San Marino a comprare quelle taroccate e non ho neanche lo stereo, però so già che le giostre mi fanno schifo e che la musica non la so sentire.

Enrico infila la cassetta, preme play, mi guarda e sa già tutto di me prima di me, quello stronzo di Enrico. La musica parte e gli applausi e le note e quella voce mi colgono allo stomaco come se fossero roba mia, come se a quell’età avessi gli strumenti per capire gli strumenti.

Quel pomeriggio chiesi e ottenni il duplicato. Nei giorni seguenti la mia salvezza fu imparare ad usare l’intoccabile giradischi di Sergio, l’unico modo per far cantare la cassetta e quel LP impolverato che avevo scoperto sotto al mobile in salotto. Quel pomeriggio ho imparato la musica.

 

di Sara Adami

2 Comments

  1. Gregorio

    23 Settembre 2015 at 19:08

    Something happened on the way to heaven.

    1. admin

      2 Ottobre 2015 at 09:00

      We’ve had our problems but I’m on your side.

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