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Pensieri di ceramica

di Sara Adami

 

Pensieri bianchi, fragili ed imbarazzati.
Pensieri di un tempo trascorso che bussa violentemente ad una porta quasi chiusa. Pensieri di un tempo che non vuol più solo ridere ma non sa ancora per cosa piangere.
Pensieri da nascondere, da condividere, da temere, da tenere. Navi senza passeggeri, senza equipaggi, senza scialuppe. Navi che il mare ce l’hanno dentro, non attorno.
Pensieri come vetri appannati su cui scrivere, silenzi piastrellati di voci microfoniche, pennarelli senza tappo che, a tratti, smettono di colorare.
Pensieri di ceramica. Puliti, lisci, lucenti.
Pensieri di ceramica. Fragilmente indistruttibili.

Come me li hai chiesti.

13 Comments

  1. Delizia

    3 Dicembre 2008 at 23:59

    Mi dispiace tesoro, io ci provo ad essere poetica, ma l’unica ceramica che mi è venuta in mente leggendo il titolo e la prima riga è stata quella dei sanitari.

    Forse meriti commentatrici migliori :))

  2. anonimo

    4 Dicembre 2008 at 11:27

    Bianchi lisci e lucenti, possono rappresentare il nulla, ma comunque e dovunque vadano portano dentro più speranza quanto farebbero se fossero neri.

    azz… non credevo di poter essere quasi ottimista 🙂

    asadman

  3. papoff

    4 Dicembre 2008 at 15:12

    oh, c’ era mica un pensiero che volevo decorare sulla ceramica? ma avevo solo cera,mica i colori apposta, come si dovrebbe. e quindi. sinestesie e ossimori.

  4. scarmic

    4 Dicembre 2008 at 15:56

    Deliziosa.
    E’ singolare come un post possa restituire immagini diverse a seconda di chi lo legge. Per esempio, un mio collega, appena tornato dal Giappone, mi ha appena portato un oggetto singolare: un coltello. La singolarità stava nella lama, interamente in ceramica, garantita a vita.

    http://www.kyocera.it/index/products/kitchen_products/ceramic_knifes/FK_neu.html

    Ceramica più tagliente dell’acciaio, dunque, pensieri come coltelli 😉

  5. simple

    4 Dicembre 2008 at 16:18

    Posso chiederti se erano pensieri come le volevi pure tu?
    (si, me ne rendo conto che non ho alcun diritto di chiederlo, mandami al diavolo tranquillamente)

  6. cliste

    5 Dicembre 2008 at 10:26

    la porta è quasi chiusa…triste…ma lascia speranza.

    un abbraccio

  7. searching

    5 Dicembre 2008 at 12:16

    Delizia : lo sapevo che qualcuno lo avrebbe detto. ma non tu!!! 🙂

    asadman : hai visto che i miei post tirano fuori la parte più buona di te?!

    papoff : ma lo sai che mi hai messo una certa voglia di decorare? (cestelli.)

    scarmic : trovo molto bello aver azzeccato il testo in base al tuo commento. cioè, sembra che il tuo commento sia nato prima del mio post, tanto corrisponde!

    simple : (ma quale diavolo!)
    allora, non sono sicura di aver capito la tua domanda. proviamo così. intendevo dire che mi è stato chiesto di pensare ad una cosa, e, facendolo, ne è uscito questo. quindi questi pensieri sono miei. non so se mi sono spiegata, rispetto alla tua domanda.

    cliste : -era- quasi chiusa. certe porte del passato è meglio lasciarle avvicinate, non trovi?

  8. anonimo

    5 Dicembre 2008 at 16:14

    l’importante è che non ci sia rumore di piatti che s’infrangono…
    per il resto, quando ci è dato di vedere il sole, la pioggia, il vento, ci è dato di essere.
    e questo è tanto (come mi ha fatto capire a suo tempo una persona che sa volare…)

  9. laflauta

    7 Dicembre 2008 at 17:17

    pensieri d’acciaio. pazienti e tenaci. sanno stare chiusi nella fondina, e uscire quando è il momento giusto.
    e colpire. andando a segno.

  10. Thunderblue

    7 Dicembre 2008 at 20:10

    L’importante è che le navi non smettano di navigare

  11. cliste

    7 Dicembre 2008 at 21:31

    altro che avvicinate…chiuse a doppia mandata…

    abbraccio

  12. Zaccaria

    8 Dicembre 2008 at 08:36

    ciao ciao ciao. (Incursione insapettata)

  13. searching

    11 Dicembre 2008 at 18:11

    Vi. : fino alla parentesi ero insicura, ma dopo no. lo so che sei tu.

    laflauta : hanno colpito dove dovevano, credo.

    Thunderblue : neanche quando vengono smontate smettono, quelle navi.

    cliste : eh ma parlavo di porte buone!

    Zaccaria : inaspettatissima!
    (io invece ci son sempre!)

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