Quando ero piccola mi vantavo. Suonavo il pianoforte, ma lo suonavo davvero bene. Mi vantavo ma con discrezione, non ero esuberante o strafottente, me ne vantavo se il discorso prendeva quella piega. Non lo indirizzavo, se arrivava lo temevo ma poi lo ammettevo. Si, è vero, suono il pianoforte, lo suono molto bene.
I grandi non facevano troppe domande e gli altri bambini non facevano troppi complimenti. Ricordo che partiva una musica e io mimavo quel dolce suonare, trascinavo la testa e i polsi a ritmo, ondeggiavo quel tanto da esser pianista.
C’erano tutti quanti i tasti allineati, non c’era nessuno spettatore, c’ero io e quelle dita. Le guardavo e pensavo che nessun pianista aveva mai avuto dita così lunghe, le avete viste? sono il pianista con le dita più lunghe.
Un giorno ho smesso di vantarmene, ho smesso di dirlo. Per anni mi sono chiesta perchè, perchè ho smesso di dirlo, cosa è successo? Dentro di me sapevo che era stata una scelta, ma io stessa non la capivo.
Non ho mai suonato il pianoforte, tra l’altro.
di Sara Adami