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Pos, obbligo o verità?

di Sara Adami

Sanzioni, obblighi, proteste e verità. Parliamo di Pos e proviamo a mettere in ordine le informazioni relative all’argomento eliminando la confusione e partendo dal principio. 

Il “point of sale” è un sistema di pagamento elettronico che permette di effettuare transazioni economiche mediante la carta di credito e il bancomat. Il terminale viene installato e collegato alla rete telefonica per consentire che a ogni strisciata corrisponda un collegamento al centro autorizzato che, a sua volta, approverà il pagamento (addebito sul conto corrente).

Obbligatorio dal 30 Giugno 2014

Se fino a qualche giorno fa c’era massima libertà sulla decisione di dotarsi o meno del terminale Pos, dal 30 giugno scorso le carte in tavola sono leggermente cambiate. Da questa data imprese, lavoratori autonomi e professionisti “sono tenuti ad accettare anche pagamenti effettuati attraverso carte di debito”, questo dice l’art. 15 del Decreto Sviluppo Bis con cui il governo mira ad azzerare il divario tra digitale e moneta elettronica e a favorire la tracciabilità dei pagamenti con conseguente lotta all’evasione. L’articolo riguarda le transazioni per importi superiori ai 30 euro e coinvolge milioni di studi professionali, imprese e artigiani, molti dei quali si sono mostrati contrari a questa evoluzione.

Le sanzioni?

C’è confusione perchè la norma, in realtà, non prevede alcun obbligo. Lo dimostra il fatto che non sono previste sanzioni (“non produce un inadempimento sanzionabile”) per chi trasgredisce e che parrucchieri, idraulici, negozianti, dentisti e ristoranti “sono tenuti ad accettare” questi pagamenti elettronici. Questo significa che se dispongono del Pos possono utilizzarlo, ma se non ce l’hanno dovranno trovare il modo di accordarsi con il cliente che, sebbene sia autorizzato ad averne la pretesa, non può agire in alcun modo per ottenere l’installazione del terminale. Il cliente tuttalpiù può cambiare idraulico. Il testo normativo ha diverse imperfezioni, è evidente. Adeguarsi e facilitare i rapporti con la clientela è appropriato, ma è legittimo anche non farlo.

Costi e vantaggi

Chi decide di installare il terminale Pos, quindi, sarà meno esposto ai furti di contante, avrà una precisa gestione contabile dei pagamenti e darà un servizio sicuro all’acquirente, ma dovrà anche sostenere qualche svantaggio: l’installazione, che si effettua richiedendo il terminale direttamente alla propria banca, ha un costo di 100 euro, il noleggio ha un canone di 30 euro al mese e i costi delle transazioni sono a carico dell’intermediario, con commissione pari al 3% (percentuale calcolata sul lordo della fattura). No ai contanti, sì al rafforzamento della rete della moneta elettronica.

L’epilogo è norma imperfetta -> obbligo inesistente: il pagamento elettronico è una modalità eccellente, ma parlarne con tante polemiche e poche verità rischia di raffreddare l’interesse verso l’innovazione.

 

Articolo originale al link: MagicInvoice

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