Qualcosa è cambiato. Quando è cambiato non è stato come il sole che se ne va e poi piove, che non te lo aspettavi ma poteva succedere, quando è cambiato è stato come lasciare le elementari per le medie, come girare l’angolo e trovare un muro, come la prima lingua in bocca.
Quando è cambiato te l’ho chiesto. Te l’ho chiesto, quando è cambiato? Da tempo ho smesso di pretendere il perché, adesso voglio il quando. Il quando mi sembra così onesto e trascurato, in fondo la vita è divisa in fasi che dipendono dai momenti, non dalle spiegazioni.
A un certo punto qualcosa è cambiato e te l’ho chiesto. Hai negato. (Dal mondo toglierei la polvere, gli orologi e le bugie, non tutte, molte.)
Hai negato più di una volta, non so se per rabbia o per pudore. Allora ho lasciato scorrere le settimane, non ho coltivato i silenzi, ti ho parlato, sono passati i mesi, ti ho parlato, corteggiato, ma il tempo non ha guarito e io sono rimasta indietro, dove mi hai lasciato.
Quando è cambiato te l’ho chiesto, hai negato. Allora sono cambiata anche io.
di Sara Adami