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Sempreverde

di Sara Adami

 

Quella volta non avevi un odore, eri un colore.

Giallo, eri. Giallo di c’è troppa luce e non puoi avvicinarti, di aspro come un limone perchè sconosciuto e di buono come la pasta che non lo sai finchè non assaggi. Poi è arrivato il giorno dell’emozione, con i jeans in cui non entro più e le farfalle nella testa, che nella pancia sono capaci tutti.

Ti ho conosciuta un giorno di settembre, perchè settembre è il mese degli inizi e della fine del Giallo. Così dopo pochi giorni eri Rosso. Non avevi bisogno di parlare (non parli mai), rosso di ardore che vuole solo guardare.

Guardare per impararmi.

Con i mesi dei diventata grande, Verde. Cresci e ti allontani e così cambi, da Rosso a Verde, come i campi di papaveri. Verde del seme che si allunga in pianta e poi fiore che sboccia mentre l’automobile passa, corre via e non vedi più il rosso, rimane il verde.

Verde di resterai, sempre.

3 Comments

  1. Gioia

    20 Settembre 2012 at 15:59

    Ecco.
    Questo intendevo.
    Nutrimento.
    Baci bimba.

  2. Mario

    1 Novembre 2012 at 18:53

    Ciao search, è un piacere rivederti! Sei tu, vero? Dovremmo esserci conosciuti su Splinder, quando mi chiamavo Maxweb. Un bacio.
    M.

    1. searching

      2 Novembre 2012 at 09:04

      Ciao Max, certo che sono io! Piacere di rileggerti, sei arrivato giusto in tempo perchè tra pochissimo mi trasferisco di dominio! Resta collegato!

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