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Sette minuti

di Sara Adami

 

Hai camminato nella mia direzione e io ho chiuso il libro. Ho rimesso gli occhiali da sole, per poterti guardare. Ho soffocato un colpo di tosse, per non farmi notare.
Ti ho spiato, come mai avevo fatto, come un fanciullo innamorato.
Ho visto che.
Non ti mangi le unghie, non hai tempo per loro.
L’acne ti accarezza la fronte. Una meches bionda ti liscia la frangia. Gli occhiali ti nascondono.
I pantaloni bianchi macchiati con la biro, la maglietta a righe tesa sul ventre, il maglione viola.
Gli orsetti attaccati allo zaino, l’apparecchio ai denti, come la tua amica. Lo avete messo assieme, lo so. Così la vergogna si dimezzerà, avete pensato.
Ho visto che.
Sei normale. Sei dolcemente normale. Sei, dolcemente.
Ecco, cos’ho sognato per tutti questi anni. La normalità delle tue puma. Ecco.
E ora, come fosse un regalo per quest’anno in più che mi arriva addosso, come se il destino ci volesse sullo stesso autobus, posso guardarti per ben sette minuti, ogni santo martedì.

7 Comments

  1. Thunderblue

    8 Ottobre 2009 at 10:55

    Insomma controlli che tutto vada bene. Mi sembra assai bello.

  2. searching

    13 Ottobre 2009 at 11:14

    thunder : dico che è assai bello e assai giusto.

    calmapparentex : da che pulpito!
    (si si, era domenica!!!)

    telemaco73ud : grazie!

  3. momyone

    13 Ottobre 2009 at 19:13

    Sette minuti. E se c’è traffico magari anche otto o nove. E’ bello guardare le vite degli altri attraverso i tuoi racconti.

    PS: a più due son ancora validi gli auguri?

  4. searching

    23 Ottobre 2009 at 18:43

    momy : sono onesta. sono sette minuti quando c’è traffico. però stanno capitando tre volte alla settimana, e mi pare meraviglioso.

    ps: valgono anche a più dodici 🙂
    grazie momy!

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