di Sara Adami
Cinque. Anni fa. Ho incrociato il tuo nome, davanti a un bivio. Hai bussato sofficemente, scegliendoci.
Seicento. Ore. Telefoni senza filo, restando collegati.
Trequarti. Costringerti, relegarti ad una stretta metà sarebbe immeritato. Perchè l’unica prigione in cui meriti di stare è quella disegnata dai tuoi sogni.
Sette. Gli stati europei. Da quando ho visto il mondo con i tuoi occhi non ho mai più guardato come prima.
Centosessantamila. Chilometri fa.
Trentatre. Passano gli anni, e chi parla di quanto migliora il vino non sa quanto ti arricchisci tu.
Sedici. Passano le stagioni, ma tu sei una foglia che non ingiallisce mai.
vodkalemon
che bella.
strahad
Due. Io e te.
Uno. La nostra somma.