di Sara Adami
A volte torna a galla, come farebbe l’olio in una vita brodosa: risale in superficie, fagocita il buonumore. Riempie i pensieri bucati, come stucco stucchevole.
E’ come una vecchia nemica.
Sei curioso di vedere se è cambiata, ma sai con precisione in quale ferita spargerà sale.
Sei pronto ad affrontarla, stavolta, ma all’improvviso ti si annebbiano la vista e le forze.
Sei orgoglioso di non pensarci più, ma lei ti recide i tendini d’Achille, sorridendo.
Ormai sei così abituato al suo arrivo che ti ci abbandoni, come una bottiglia vuota gettata nella campana del vetro: quasi mai ti spacchi, quasi sempre fai un tonfo aspro e fastidioso.
Thunderblue
Poi magari ci pensi un po’ su e ti accorgi che non ne vale la pena. Dopo, però.
anonimo
e se le ferite si chiudessero prima o poi, non brucerebbe più.
amanitha
rende molto l’idea!
Delizia
Uuuuuh, questo post taglia, brucia!
*abbracci, inutili abbracci virtuali*
Alcarion
aspra come la frustrazione e fastidiosa come una scheggia di legno nel cuore. la tristezza è invero una pessima compagna di giochi. meglio invitare qualcun’altro, per non rimanere soli con lei.
laflauta
capita. sai che schifo se tu fossi una roccia infrangibile? sei bella perchè hai addosso i graffi di ciò che ti ha fatto male. e i baci di chi ti ha amata.
anonimo
bel blog