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“Come la neve non fa rumore”

di Sara Adami

 

A volte torna a galla, come farebbe l’olio in una vita brodosa: risale in superficie, fagocita il buonumore. Riempie i pensieri bucati, come stucco stucchevole.
E’ come una vecchia nemica.
Sei curioso di vedere se è cambiata, ma sai con precisione in quale ferita spargerà sale.
Sei pronto ad affrontarla, stavolta, ma all’improvviso ti si annebbiano la vista e le forze.
Sei orgoglioso di non pensarci più, ma lei ti recide i tendini d’Achille, sorridendo.
Ormai sei così abituato al suo arrivo che ti ci abbandoni, come una bottiglia vuota gettata nella campana del vetro: quasi mai ti spacchi, quasi sempre fai un tonfo aspro e fastidioso.

7 Comments

  1. Thunderblue

    25 Novembre 2009 at 18:07

    Poi magari ci pensi un po’ su e ti accorgi che non ne vale la pena. Dopo, però.

  2. anonimo

    30 Novembre 2009 at 20:26

    e se le ferite si chiudessero prima o poi, non brucerebbe più.

  3. Delizia

    12 Dicembre 2009 at 23:42

    Uuuuuh, questo post taglia, brucia!
    *abbracci, inutili abbracci virtuali*

  4. Alcarion

    13 Dicembre 2009 at 00:48

    aspra come la frustrazione e fastidiosa come una scheggia di legno nel cuore. la tristezza è invero una pessima compagna di giochi. meglio invitare qualcun’altro, per non rimanere soli con lei.

  5. laflauta

    16 Dicembre 2009 at 14:38

    capita. sai che schifo se tu fossi una roccia infrangibile? sei bella perchè hai addosso i graffi di ciò che ti ha fatto male. e i baci di chi ti ha amata.

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