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Amarsi un po’

Pensavo alla sopportazione.
Cosa scatta nel nostro cervello per decidere che da quel momento in poi non si sopportera’ piu’ una certa cosa? Autodifesa dall’adattamento al patimento?
Perche’ ad un certo punto ho deciso di non sopportare piu’ la sete disperata di mio padre?
Accollarsi pesi piu’ grandi delle nostre spalle fa rinforzare le braccia, ma indebolisce la gambe.
Perche’, dopo mesi e mesi di ripensamenti, una mattina mi sono svegliata ed ho chiuso la porta in faccia a due anni di convivenza?
Tollerare gli atteggiamenti di chi non ti rispetta e’ una buona risoluzione ai problemi, a breve termine.
Perche’ ho deciso che alla fine del prossimo mese scegliero’ se stare ancora in questa casa, oppure proseguire per la mia strada?
Rassegnarsi davanti ad una situazione che non evolve e’ un ostacolo di cui mi devo liberare.
Perche’, dopo aver atteso tre ore e venti minuti una cavolo di risposta ad un cavolo di messaggio di un cavolo di uomo del cavolo, ho deciso che non avrei piu’ scritto senza prima aver contato fino a mille?
Perdonare tutto, a volte, e’ piu’ rischioso del non perdonare mai.

Sopportare e’ un po’ amare, ed un po’ non amarsi.

5 Comments

  1. Pimms

    1 Settembre 2005 at 10:48

    questo post mi fa pensare, molto. bello. brava.

  2. PAPPINA

    1 Settembre 2005 at 11:02

    La tua insistenza è deliziosamente suzzicante.

    Quando arriva il momento la pera cade. Proprio al momento giusto.

    Puntare su noi stessi, in primis.

    Il compromesso finisce dove comincia la nostra dignità. Possiamo sacrificarci finchè non lo sentiamo ingiusto.

    Miss searching, la finisci di farmi dire cazzate?

    Rispondimi, presto!!!!!

  3. anonimo

    1 Settembre 2005 at 11:23

    Perdonare TUTTO è impensabile, ingiusto, dannoso, doloroso, impossibile. Ovviamente l’ho fatto, in passato… (e mal me ne incolse).
    Bolch.

  4. elesole

    1 Settembre 2005 at 11:32

    Sto ridefinendo il mio pensiero su di te… il cielo direi che non è coperto ma burrascoso, preannuncia tempesta, porterà via l’aria asfissiante, statica e e pesante. Sono sicura che durante la turbolenza tu resterai salda in te…
    Un abbraccio

  5. Frogg

    1 Settembre 2005 at 13:12

    hai ragione.
    ma non riesco a capire perchè tutte le volte ci si ricasca….
    perchè quelle tre ore e venti minuti tornano a ripetersi e a ripetersi ancora, all’infinito.
    e tutte le volte si dice basta.
    come è logico.
    ma non capisco perchè ci si ricasca….
    io ci sono cascata ancora…
    :-/

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