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Anonimato on-line, dal buonsenso ai migliori fake

di Sara Adami

 

twitter-failInternet l’ho conosciuto nel 2000, avevo vent’anni e frequentavo un corso. Prima di allora il computer era solo una fonte di gioco per mio fratello, e io i videogame li detestavo abbastanza. Al corso però avevo questo splendido IMac con gli occhioni azzurri che mi ha aperto il cuore e la rete, dalle chat di ICQ ai newsgroup: tutti avevamo un nick, l’identità sociale aveva il lusso dell’anonimato perchè ci stavamo imparando a vicenda e la vera sfida era rispettare la netiquette senza metterci la faccia. Poi, direi più o meno con l’arrivo dei social network, gli utenti hanno cominciato ad usare un nome vero, a fare coming out e dichiararsi. Ma questo è accaduto con chi la rete la viveva già da un po’, con chi conosceva le regole e considerava internet come un luogo da rispettare.

Con il tempo è successo che l’anonimato si è trasformato in uno scudo con il quale ripararsi per commettere azioni stupide: in questi giorni l’argomento è stato molto discusso a causa delle polemiche legate alle vicende della Presidente della Camera Boldrini e di Mentana, agli insulti da loro ricevuti sui social network. Soprattutto sui profili Twitter, ma per la Boldrini anche su Facebook, i due VIP sono stati oggetto di ingiurie da parte di anonimi tanto da far decidere di chiudere l’account, al giornalista, e di procedere con una denuncia, alla terza carica dello Stato. Un giovane emiliano ha ricevuto un mandato dalla Polizia Postale per aver pubblicato alcune frasi contro la Boldrini (a mio avviso neanche troppo dure rispetto a tante cose che si leggono in giro), il Codacons è intervenuto con un comunicato stampa per richiedere più attenzione da parte delle forze dell’ordine, la rete ha espresso ovunque le proprie opinioni: insomma, un dramma vero.

Mettendo da parte la questione VIP sui social network (di cui magari parlerò prossimamente), io credo che se da un lato il web è un luogo reale e gli insulti scritti in rete hanno lo stesso valore di quelli detti a voce, dall’altro lato non si può avere la pretesa di bloccare la libertà digitale di questo strumento (tremenda la vicenda della Siria nuovamente in blackout per internet e telefoni). Il risultato peggiore di questa vicenda è che i social network vengono criminalizzati facendo di tutta l’erba un fascio: ma il mondo è privo di buonsenso anche fuori da Internet e non esistono scuole in cui imparare a comportarsi con decenza.

Per fortuna c’è una seconda faccia della medaglia dell’anonimato che trova i favori di tutti e non crea scandali ma sorrisi: nati per prendere in giro la scarsa qualità dei contenuti delle celebrità, i VIPfake sono arrivati su Twitter con grandi dosi di ironia e followers. La piattaforma di microblogging ha accolto a braccia aperte la frizzantezza di questi account: quali non perdere? Vi consiglio una top tre di tutto rispetto: primo posto per Casalegglo, perchè il team di Azael è sempre imbattibile, secondo per Cioseph Ratzincher, perchè è l’unico ex Papa che può leggere la sua versione fake e terzo posto per l’ironica versione alcolica di Santa Claus. Ultima cosa, visto che abbiamo parlato di Twitter: avete già cliccato su follow, vero?!

 

Source Image: TomShw

 

Articolo originale al link: Magellano

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