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Apatia

di Sara Adami

 

Si passa il tempo tingendosi le unghie di rosso, piangendo davanti alla De Filippi, aspettando che la vicina esca a stendere la biancheria. Si passa il tempo mettendo in disordine, e riordinando, spesso staccandosi brandelli di divano da addosso.
Si tira fuori un vecchio pelouche, quello che somiglia al cane lasciato da mamma, e lo si mette in bella vista. Gli si parla come fosse una famiglia. (Dimenticate quelle fatte da mammapapàefigli: vi sto parlando delle famiglie che si sognano e si meritano, quelle costruite nel tempo con le persone incontrate lungo la strada. Quelle che andavano scelte e mai più smarrite.)
Ci si scorda di lavarsi i denti, ci si concia i capelli alla bene e meglio, ci si guarda allo specchio una volta ogni due giorni. Si sbaglia la temperatura di un lavaggio in lavatrice, solo per creare scompiglio, solo per sperare di rovinare un maglione, avere qualcosa di cui parlare.
Si cercano parole, si cercano dappertutto. Ma dappertutto (o quasi) si ascolta il silenzio.
Non vi preoccupate.
Il collo non è rotto. E’ malato.
L’animo non è rotto. E’ malato.

27 Comments

  1. searching

    30 Settembre 2008 at 11:00

    (Chiedo distacco e autocritica a chi leggerà le mie parole come accuse già destinate.
    E, se non ci riuscirete, vorrà dire che avreste potuto fare di meglio.
    Abbiate pazienza, forse questo scritto è per me, non per voi.)

  2. Giangi2803

    30 Settembre 2008 at 11:13

    Complimenti per il tuo blog…perchè non mi inserisci tra i tuoi amici e mi linki?? Te ne sarò grata
    grazie!!!

  3. papoff

    30 Settembre 2008 at 11:59

    comunque io piango (o quasi) con la pubblicità di sky, quella con l’orsacchiotto…

  4. anonimo

    30 Settembre 2008 at 13:47

    Penso di non essere l’unico a pensarla così, ma per quanto mi riguarda non l’hai scritto solo per te!!
    Purtroppo…condivido

    asadman

  5. Thunderblue

    30 Settembre 2008 at 15:32

    Quel “piangendo davanti alla De Filippi” è inquietante

  6. simple

    30 Settembre 2008 at 15:55

    solo un abbraccio

  7. czedyo

    30 Settembre 2008 at 16:50

    Già. Il silenzio. Purtroppo.

    Un abbraccio

  8. anonimo

    30 Settembre 2008 at 23:06

    …………………………………..
    Vi.lenzio

  9. cliste

    1 Ottobre 2008 at 00:09

    …le urla del silenzio sono assordanti…un abbraccio,che poi son sicuro scegli sempre bene…

  10. anonimo

    1 Ottobre 2008 at 08:06

    non ti fà bene stare lì a piangerti addosso! datti una scrollatina!!!
    marzia

  11. Delizia

    1 Ottobre 2008 at 09:41

    Ti concedo tutto quanto tesoro, anche di tirare un paio di urli dal balcone e affogare in un barattolo di Nutella, ma la De Filippi no!
    Se hai voglia di farti un pianto guardati il nuovo cartone animato della Disney Pixar Wall-E, possibilmente qualche giorno prima del ciclo.
    Il tuo animo non è nemmeno lontanamente malato, non so cosa il destino ti abbia combinato a questo giro ma non posso sentirti palrare così della MIA Searching.

  12. Delizia

    1 Ottobre 2008 at 09:45

    EDIT: Ah il tamponamento è stato letterale.. Mi era sfuggito il link alla foto nel post precedente.
    Dai che sei carina anche col collare, metti una gorgiera e racconta in giro che sei stata scelta per recitare in una fiction d’epoca vittoriana 🙂

  13. strahad

    1 Ottobre 2008 at 10:32

    Ed una malattia che scivola sui chilometri, come se non esistessero.
    Ma è una malattia che sai di non combattere da sola.

  14. Pillow

    1 Ottobre 2008 at 11:31

    ok. allora, in virtù del commento n.1, non dico nulla.
    ma, lasciati suggerire l’immagine di devastata granulosità dei miei coglioni disintegrati… altro che rotti. insomma, no glue 4 me.

  15. searching

    1 Ottobre 2008 at 11:41

    Giangi2803 : no grazie.

    papoff : tu lo sai che avrei voluto aggiungerlo, lì della famiglia. quello spot indica perfettamente ciò di cui parlo. Matteo e l’orsacchiotto. smarriti a vicenda. una famiglia bellissima. chiaramente si ritrovano, ma solo perchè sono in tv.

    asadman : dovresti fare outing. l’ho detto. tra disperati, magari, ci si capisce meglio.
    dico per dire, eh.

    Thunderblue : lo so. ma quanto è il tuo indice di sensibilità? il mio millemila. e hai mai provato a guardare una puntata del sabato sera? prova, poi mi dici.

    simple : certi silenzi son d’oro.

    czedyo : certi altri (vedi sopra) son di piombo.

    Vi. : certi altri ancora (vedi sopra) san di nuvole.

    cliste : non sono sicura di ricordare com’e’, lo scegliere.

    marzia : piangermi addosso? perdonami, ma tu che ne sai?

    Delizia : è stato un caso, la de filippi al sabato sera. non sono praticamente mai a casa da sola nel week end, ma è successo e ti assicuro che la programmazione tv istiga se non al suicidio almeno ad un forte autoavvelenamento.
    diciamo che il destino è particolarmente insistente, con me, quest’anno.
    e certo che sono carina, peccato che lo vediamo io, la mia vicina, ed il suo gatto.

    strahad : ci sono pochi, pochissimi punti fermi. se non ci fossero non potremmo nemmeno parlare di malattia.
    il punto fermo che ha il tuo nome non è mai stanco di viaggiare, anche solo con la mente.

    Pillow : sai che non sono mica sicura di aver capito?

  16. anonimo

    1 Ottobre 2008 at 12:55

    Penso tu abbia ragione, con l’interlocutore giusto male di sicuro non può fare.

    asadman

  17. Thunderblue

    1 Ottobre 2008 at 13:33

    Io non ho un indice, ma una manopola che alzo e abbasso a seconda delle occasioni. Davanti alla De Filippi, ad esempio, io BEEEEPPP e poi BIIIPPP, per arrivare infine a BOOOPPP

  18. calmaapparentex

    1 Ottobre 2008 at 15:28

    sabato tornata a casa dalla pizza ho acceso la tv ed ho detto Oh la de filippi…due secondi dopo RONF
    ieri ho tinto un paio di pantaloni che avevo macchiato con la candeggina, dentro la lavatrice c’era un calzino, è diventato marrone anche lui. parlo da sola e mi ci litigo pure, preferisco che lo specchio non mi guardi, lo evito, quando passo vicino fischio anche per fare l’indifferente, ieri un’amica mi ha chiesto, a parte questo quello e quell’altro, almeno la macchina va bene, ho risposto, no ha una spia che si accende da 4 mesi ma va avanti lo stesso. Altro? posso prenderti a sberle adesso o devo venire a Udine apposta? Anche se il collo è malato, faccio lo stesso!

  19. momyone

    2 Ottobre 2008 at 10:39

    Per curare il collo ci son collare e pazienza, per l’anima non ho ancora capito cosa ci vuole. Forse una vecchia comica al posto della De Filippi e una bottiglia di grappa…

  20. anonimo

    2 Ottobre 2008 at 11:39

    E’ anche per via del lavoro?
    Acquaforte

  21. searching

    3 Ottobre 2008 at 09:29

    asadman : lo credo anche io.

    Thunderblue : io ho un indice ed un medio, ma cado lo stesso nelle reti.

    calmaapparentex : …a casa dalla pizza… …un’amica… (e ce ne sono poi altre, eh!) sono le piccole cose che fanno la differenza 🙂
    ps: le sberle no che il collo reagirebbe male 🙂

    cptuncino : :**

    momyone : si, hai ragione, qualcosa del genere. peccato che io sia l’unica friulana a non bere la grappa, uff.

    Acquaforte : anche, certo.

  22. FreeFlight

    5 Ottobre 2008 at 09:07

    sai cosa penso?
    che ogni periodo ha una sua funzione
    qualcosa da insegnarci
    qualcosa da imparare
    qualcosa per cui ne valga la pena
    perchè non durerà per sempre
    perchè poi sarà un ricordo
    e devi solo capire come utilizzarlo e riempirlo questo tempo che ti è stato regalato da non si sa chi
    insomma
    potrei andare avanti all’infinito credo ma so che hai capito vero searchinghissima?

  23. FreeFlight

    5 Ottobre 2008 at 09:10

    non ti abbraccio perchè diresti
    -hai che mal di collo, mi fa male qui mi fa male lì, ma non potresti abbracciarmi un pò meno forte ecc ecc-
    e cose così
    quindi rimando a quando ti sarai rimessa ok?

  24. searching

    7 Ottobre 2008 at 11:21

    FreeFlight : tu lo sai che ho capito ed io lo so che tu sai che a volte è così. così.
    ma agli abbracci, collo mezzo rotto o meno, non si rinuncia mai.

  25. isocci

    7 Ottobre 2008 at 12:37

    Che poi ti arrivano commenti come quelli di Giangi2803 che ti riempiono la giornata.
    “E’ morto il mio cane” “Mi sento depressa/o” “Vorrei non essere qui”
    Risposta:
    “Complimenti per il tuo blog…perchè non mi inserisci tra i tuoi amici e mi linki?? Te ne sarò grata
    grazie!!! “.
    A quel punto capisci che la De Filippi può essere un ancora di salvezza , nonostante tutto.

  26. searching

    8 Ottobre 2008 at 11:04

    isocci : ecco, vedo, non abbiamo più scampo.

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