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Aquiloni sottomarini, l’energia arriva dai fondali

di Sara Adami

La tecnologia corre veloce anche sottacqua, e a dimostrarlo è la Minesto: questa società irlandese ha lavorato a un sistema che sfrutta le correnti marine per generare energia tramite degli aquiloni fissati al fondale con grossi cavi e collegati a turbine.

Il movimento di questi meccanismi riesce a moltiplicare di almeno dieci volte la velocità delle turbine sfruttando le correnti marine: grazie alle “ali” degli aquiloni, che vanno dagli 8 ai 14 metri, viene generata energia elettrica anche se la marea non ha un flusso forte.
Questo progetto è partito da Strangford Lough, in Irlanda del Nord, potenziando il flusso delle turbine chiamate SeaGen. Grazie a Minesto si riescono a raggiungere gli 800 chilowatt di potenza, sfruttando la forza degli aquiloni fissati fino a una profondità di 300 metri.

Il costo dell’investimento è partito da 350 mila sterline, una cifra contenuta se si pensa allo sviluppo che il progetto può raggiungere: il Carbon Trust, l’ente che studia le energie rinnovabili, ha definito che l’elettricità ricavata dal mare potrebbe subire un aumento del 16%. Unica difficoltà rappresenta la logistica, in quanto il fissaggio sul fondo marino resta ancora complicato, e il costo molto elevato delle turbine, circa due milioni di sterline ogni coppia da un megawatt.

Tuttavia le aziende britanniche non sono nuove a questo tipo di iniziative: è del 2008 il progetto gallese che lavora per sfruttare il movimento delle maree, seppur con tecnologie ormai superate.

 

Articolo originale al link: DailyEnMoveme

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