Ho immaginato centinaia di scenari di vita in una casa normale.
Ho visto qualche appartamento.
Ce n’e’ uno che assomiglia molto a come lo vorrei, e forse sara’ il prescelto, anche se e’ decisamente piu’ costoso di quanto avevo immaginato di spendere: pero’ io ora vorrei il meglio, dove "meglio" corrisponde ad una cifra che non supera la meta’ del mio stipendio.
Non solo avrei firmato immediatamente, ma avrei chiesto alla tizia dell’agenzia di andare dove abito ora e aiutarmi a inscatolare i vestiti e le altre cose. Poi ho pensato che pioveva, e che sarebbe stato scomodo caricare e scaricare sotto il diluvio.
Quindi ne vedro’ altri due, nei prossimi giorni, e poi la decisione.
Ora provo quasi fastidio a stare qui dentro, sebbene sono assolutamente consapevole del fatto che la clessidra sta facendo scendere gli ultimi granelli.
Ripartiro’ dalla nuova casa, a costruirmi e reinventarmi, o forse solo a stare serena.
Devo solo smettere di fare brutti pensieri, nel buio della notte, sul fatto che non ce la faro’: certo che ce la faro’, non vedo perche’ non dovrei, sara’ tutto uguale e meglio di ora.
Sono impazientemente calma, o ardo pazientemente.

[edit lunedi’ 12 settembre, ore 10.44

solo per specificare: io una casa mia in cui vivere ce l’ho gia’, solo che ormai mi sta stretta ed e’ ora di cambiare…]

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