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Dentro ad un film americano

Questo blog doveva essere una valvola di sfogo, un luogo in cui essere totalmente io e non esserlo per niente, un luogo in cui raccontarmi o farmi raccontare.
Ora avrei voluto parlarvi di ieri sera, degli incontri programmati e della difficolta’ nel gestire alcuni meccanismi, dell’incapacita’ di tenere sotto controllo alcune situazioni, del tizio ubriaco che ha disfato l’auto a dieci metri da noi e di cosa ha scatenato in me l’aiutare quest’uomo barcollante e farneticante, della stanchezza e di un aperitivo con un amico.
Invece no. Ora sono bloccata.
Bloccata nel non poter dire quel che vorrei dire.
Bloccata nell’aver scelto di condividere con alcune persone care questo non-luogo.
Una specie di "qualsiasi cosa dirai potra’ essere e sara’ usata contro di te."

2 Comments

  1. neumann

    8 Ottobre 2005 at 15:20

    Anche un blog non sfugge alle varie e dannatissime regole, convenzioni e stupidità sociali… Anche attraverso un blog sperimenti e conosci “la gente”, gli altri, te stesso. Provi fiducia e non fiducia, assapori sincerità o bassezza… la vita, insomma.

  2. macca

    9 Ottobre 2005 at 14:17

    Un pericolo assai frequente, credimi. Sopratutto perchè non hai veramente idea di chi legga quello che scrivi. Il mio terrore sono certi colleghi di lavoro. Lo sai, questo è un paese in cuni nessuno si fa i cazzi suoi. Ed è anche per questo che va così male…
    Sono con te, sempre e comunque.
    Daniele

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