di Sara Adami
Ho un’amica che ha un problema con le scarpe. O meglio, lei il problema ce l’ha con l’e-commerce: se prima di internet dovevi trovare il tempo, andare nel negozio, scegliere, provare e pagare, da qualche anno bastano un account e un mouse per cliccare su “acquista”. Lei è capace di comprare un paio di scarpe al giorno e sono certa che le paia diventeranno due non appena scoprirà l’uso del bitcoin: il futuro è arrivato e la moneta virtuale ne è l’esempio perfetto.
Niente più intermediazioni con le banche, niente più privacy violata, il bitcoin è già diventato un metodo di pagamento facile e immediato. Grazie all’app (Multibit o Bitcoin Wallet) si crea un portafoglio virtuale con monete digitali acquistate su siti appositi e codici segreti che rendono le transizioni anonime. Dopo aver raggiunto il valore di circa 1000 dollari, oggi il bitcoin vale più di 800 euro e già da agosto è stato riconosciuto ufficialmente come valuta virtuale. Ma siccome il virtuale e il reale hanno ormai l’abitudine a fondersi, ecco che la moneta digitale torna a essere contante nella sua versione canadese: a Vancouver, infatti, è stato appena installato un bancomat che converte i bitcoin in dollari canadesi. Sportello reale per valuta digitale.
Sono diverse le aziende che lavorano per rendere sempre più popolari queste nuove procedure: il mese scorso Telecom Italia e Visa Europe hanno siglato un’intesa per la promozione e lo sviluppo dei pagamenti elettronici. Meno contanti in circolazione e più mobile payment: in pratica i clienti Tim utilizzeranno lo smartphone per effettuare transizioni tramite i terminali Pos, con codice di autenticazione per i pagamenti superiori ai 25 euro. Un borsellino mobile che si differenzia abbastanza dall’ultima invenzione di Google, la nuova Wallet Card: attraverso l’app si potrà richiedere la propria carta fisica che sarà collegata a un conto online e permetterà di fare acquisti e prelevare contanti (al momento solo negli Stati Uniti).
Tutto questo parlare di virtuale mi fa sorgere una domanda: ma con l’Agenda Digitale come siamo messi dal punto di vista dei pagamenti? Proprio in questi giorni arrivano buone notizie sul fronte della fattura elettronica: sembra essere a buon punto lo sviluppo del progetto della ricevuta online, un metodo trasparente, efficiente e rapido che personalmente ho sempre usato. Ogni anno nel mondo si scambiano 350 miliardi di fatture e solo il 5% viene trasmesso in forma elettronica. In questo caso è tutto il ciclo degli ordini a essere messo sotto la lente della digitalizzazione, dal contratto alla conservazione delle fatture. Tutti i processo devono essere automatizzati e se per alcuni settori la cosa pare di facile realizzazione, per altri il lavoro è ancora lungo. Fatevi un regalo di Natale, dite addio alla carta e continuate a informatizzare le vostre procedure.
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Articolo originale al link: Magellano
Giada
sono io! sono io!
admin
per forza!