di Sara Adami
Ci dev’essere un violino che suona l’Adagio di Albinoni a pochi passi da qui, ci devono essere delle mani leggere che lo fanno cantare, delle mani che sono diventate grandi.
Succede che io provi a non sentirlo, ma a tratti rivedo una chioma bionda che non saprei riconoscere, e la musica riprende a ballarmi dentro.
Come se fossi sempre stata seduta ad ascoltarti, come se sentissi la tua voce sillabare il mio nome, come se sapessi che cosa ti fa arrabbiare, come se potessi chiudere gli occhi e ricordare esattamente che forma hanno i tuoi, di quale vita parlano i tuoi.
Succede, invece, che io non sappia (ancora) quasi niente, ma non per questo non voglia sapere.
Con tutte le domande che teniamo incollate tra le dita,
con tutto l’amore che non posso avere,
buon compleanno.
anonimo
se Giulia sapesse di questo pensiero, son certo si aprirebbe in un sorriso infinito…
Vi.valdi
Pillow
…tuffo…
il.poeta
e auguri al bel nome
laflauta
l’adagio di albinoni?? ma qualcosa di più allegro no?
searching
Vi. : domande senza risposte e risposte senza domande.
Pillow : sorella di ferite.
il.poeta : e al bel cognome.
laflauta : hai letto solo le prime dodici parole o tutto il post?! 😉
direi che è piuttosto triste…
calmaapparentex
brivido
searching
calmaapparentex : costante.