di Sara Adami

Nella prima vita ho imparato le bugie. I pugni chiusi, le ossa rotte, ho imparato a cavarmela.

Nella seconda ho imparato i silenzi. Ho passato l’adolescenza a riflettere, a scrivere, a sospettare e attendere. Ho coltivato una saggezza inusuale, colorato diari pieni di domande in una mansarda vuota d’amore. Nella seconda vita sono stata fuori luogo, sono stata tutto il tempo fuori luogo. Mi sono allontanata da voi e da me.

Nella terza vita ho bestemmiato. Ho odiato e mi sono lasciata sottomettere, ho lavorato e mi sono lasciata sottomettere, ho amato malissimo. Me ne sono andata.

La quarta vita è stata come venire al mondo piano, senza contrazioni nè spinte. Nella quarta vita ho costruito il futuro e il passato, ho raccolto e seminato, ho accolto e dominato.

Nella quinta vita ho camminato. Ho amato come se fosse tardi, vissuto come se fosse giusto. Non ho mai sbagliato, non ho mai capito. Me ne sono andata.

Questa è la mia sesta vita. Ho smontato le impalcature, disfatto le valigie, sono arrivata. Ho scelto chi essere, chi curare, chi ammazzare. Ho acceso la luce.