Go to top

Il lavoro ai tempi della digital reputation

di Sara Adami

 

wewantyou

Il primo maggio diventa una data simbolo per le lotte operaie nel 1886 ma negli anni è riuscita a essere anche il compleanno di Roby Facchinetti dei Pooh e l’oggetto della nuova canzone degli Elio e le Storie Tese (a tal proposito, se non vi spiace aprirei ufficialmente la votazione di Elio come presidente dell’intero mondo). Dicevamo, lotte operaie e mondo del lavoro, crisi persistente e voglia di rinascita.

Parlando di ricerca del lavoro non si può evitare di parlare di web: oramai chiunque voglia cambiare o trovare una posizione presso un’azienda invia il suo curriculum tramite mail, consulta i siti dedicati alla job search, si affida alle sezioni “lavora con noi“. La ricerca di Adecco e dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, inoltre, dimostra che il successo nella ricerca di un lavoro dipende anche dalla web reputation: più relazioni sociali coltivate e più alte sono le probabilità di trovare un’occupazione. Le interazioni offline contribuiscono a creare il vostro profilo professionale, ma quelle online aumentano la frequenza e le possibilità di contatto, aumentano la conoscenza reciproca.

Le relazioni social portano lavoro: la metà di chi trova un’occupazione tramite i canali online risulta avere una ampia rete di contatti online, questi rapporti evidentemente alzano le possibilità di ricerca perchè stimolano il passaggio dei flussi di informazioni. Detto in modo più semplice, chi cerca lavoro tramite internet è certo di dare più visibilità al proprio curriculum e di trovare più offerta, mentre chi offre lavoro sa di poter trovare un maggior numero di candidati e dal profilo più mirato.

Come aumentare le possibilità di trovare il lavoro giusto? Una distribuzione più capillare significherà maggiori occasioni, e quindi via libera alla combo tra agenzie per il lavoro, rete offline e annunci online, con utilizzo professionale anche dei social network. Linkedin al primo posto per le aziende, dove il 42% di queste si rivolge per la ricerca dei candidati tramite social recruiting, mentre sono i siti di matching al primo posto per chi cerca, con il 94% degli utenti che si affidano a questo strumento. A tutto questo si aggiunge la reputazione digitale, perchè sia chi cerca che chi offre presta molta attenzione all’identità online e alle informazioni che i motori di ricerca offrono sulle parti: il 77% di entrambi gugla il nome dei candidati/aziende per verificare e valutare le posizioni trovate, una vetrina in cui scegliere il miglior prodotto.

Tra le ultime novità in ambito ricerca di lavoro online troviamo il #twesume, la moda che spinge a twittare il proprio curriculum: nasce dagli Stati Uniti e arriva anche in Italia la voglia di diffondere le proprie capacità professionali tramite Twitter. Come descrivere il proprio percorso il 140 caratteri? Scegliete le parole giuste, aggiungete un link al vostro miglior lavoro, siate certi che la vostra web reputation sia adeguata. E tenete le dita incrociate.

 

 

Articolo originale al link: Magellano

Lascia un commento 

Your email address will not be published. All fields are required.

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.