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Incontri, freddo e relax

Ho mangiato sgombro e gallette di mais a mezzogiorno e cinque, nemmeno mezzora dopo aver bevuto il caffe’ con i miei colleghi: non e’ da me, eppure oggi ho una gran fame.

Ieri in effetti non ho mangiato molto, troppo impegnata nel totale disimpegno fisico e mentale di una giornata all’insegna del relax: io e M. immerse in zone surriscaldate, in vasche di acqua calda, in stanze piene di vapore, in idromassaggi, in incensi e benessere e legno e rifiniture perfette, a riposare e raccontarci le cose di sempre.

Ci ha raggiunti S., e “mi fermo solo cinque minuti” e’ diventato “guarda che e’ gia’ passata un’ora e mezza”: era piu’ sciolto e disteso e allegro e simpatico rispetto alle ultime volte che ci siamo visti, aiutato probabilmente anche dalle nostre lunghe chiacchierate fatte ultimamente.

Cosi’ ormai era troppo tardi per cenare davvero e troppo presto per andare a dormire, e allora abbiamo optato per una sagra sulla via di casa, anche perche’ avevo promesso all’ uomoconcuinontornereimai che sarei passata a salutarlo: e li’ rimango stupita nel vedere quanto affetto mi dimostrano tutte queste persone che quando mi vedevano almeno una volta alla settimana nemmeno mi salutavano, rimango stupita dal vedere il pancione di G., ma non sbalordita dagli occhi lucidi della ex “suocera”, rimango colpita soprattutto da F., che dimostra una eccessiva felicita’ nel rivedermi, condita da parole e gesti troppo gentili.

Poi il gran freddo ci ha portato verso casa, esattamente come venerdi’ ed anche sabato sera, nella speranza che questa estate non finisca mai, o finisca in fretta.

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