di Sara Adami
La scorsa settimana l’ottimo lavoro del Politecnico di Milano ha portato alla realizzazione del “Rapporto sulle fonti rinnovabili non fotovoltaiche”, il resoconto annuale sull’andamento dei mercati nazionali e internazionali.
Scopriamo quindi che l’energia eolica ha mantenuto due atteggiamenti diversi a livello italiano e mondiale: in seguito alla politica incentivante, questa fonte cala nel nostro Paese mentre cresce nel resto del Mondo toccando il + 20% con più di 280 Gigawatt funzionanti sull’intera rete e + 10% di nuove connessioni. Una forte crescita per questo settore della produzione di energia elettrica verde, un ottimo segnale per il mondo green.
Cina e Stati Uniti sono sempre stati i leader di questo mercato (circa 13 Gigawatt per ognuno) ma hanno dimostrato un ulteriore incremento: in America l’eolico ha sorpassato anche il gas diventando la prima fonte energetica, dato davvero importante se si pensa alla quantità delle nuove installazioni. Sono state queste, infatti, a salire a dismisura, certamente coadiuvate dagli incentivi che stavano per essere tolti e poi, invece, sono stati mantenuti.
Anche in Europa c’è stata una crescita di centrali: +2,5 2,5 Gigawatt in Germania dove però c’è poco vento e la fonte principale resta ancora il carbone, visto che le wind farm producono solo il 7% del fabbisogno nazionale tedesco. Anche dall’Est l’incremento è buono, così in Italia: crescita di potenza eolica installata di circa 1000 Megawatt all’anno, terzo posto in Europa.
Un settore che è molto sviluppato nel nostro sud e che però potrà subire un blocco degli incentivi. Questioni amministrative e blocchi dei finanziamenti potrebbero ostacolarne la crescita, i dati già parlano di una possibile riduzione di almeno la metà. Forte invece è lo sviluppo del minieolico, molto più accessibile anche per il pubblico dei privati.
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