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Lo sconosciuto

di Sara Adami

 

Lo sconosciuto era arrivato a metà settimana, o a fine mese, che importa.
Si era accomodato su uno sgabello traballante riservato a qualcun altro, ti aveva sorriso da dietro la schiuma di una birra, e in poco tempo erano giunte le stelle.
Lo sconosciuto ti conosceva da sempre, doveva essere così. I gesti, i giorni, le gioie.
Quando incontri qualcuno con cui ridere mentre piangi capisci che la magia vive in ogni affetto. Quando incontri qualcuno che ti combacia capisci che stai facendo bene a fidarti, ad affidarti. Che non ti ferirà, non ti tradirà, questa volta no, non accadrà.
Lo sconosciuto ti combaciava.
Fino a che un giorno ti sei alzato un po’ troppo tardi, sei inciampato in qualcosa che non hai capito, hai domandato senza ricevere risposta. Avresti voluto del tempo per parlare, avresti voluto frantumare ogni scoglio, avresti voluto ricordare com’era facile risolvere e dare coraggio.
Avresti voluto, santoddio, avresti voluto perchè volere è l’anima della vita, perchè i desideri disegnano il percorso ma sono le persone a cui ti affidi ad essere il foglio su cui scrivere.
Eppure in poche ore la magia è diventata polline disperso, fondo di bottiglia, mozzicone calpestato. Erano bastate poche ore e all’improvviso non c’era più condivisione, non c’era più rispetto, non c’era più nemmeno mezzora di vita insieme.
Ed è lì che hai capito.
Lo sconosciuto non è colui che non conosci: quello è l’inesplorato.
Lo sconosciuto è colui che non riconosci più.

(“…Voltati dall’altra parte, tesoro. Chi ti calpesta lo fa solo perchè ti teme.“)

11 Comments

  1. strahad

    23 Settembre 2009 at 11:51

    Lo sconosciuto ti porta via quel pezzo di te che conoscevi, e che avevi deciso di affidargli.
    E allora rischi di non riconoscere nemmeno più te stesso.
    Ma quel pezzo tornerà, con o senza lo sconosciuto. E capirai che è lui a non (ri)conoscere te.

  2. nym

    23 Settembre 2009 at 16:50

    “Lo sconosciuto non è colui che non conosci: quello è l’inesplorato.
    Lo sconosciuto è colui che non riconosci più.”

    Raggiungi lo specchio sopra il lavabo in bagno, il cuore ti batte tanto forte che lo senti, lì, sotto il costato come se volesse uscire, e le orecchie ronzano, le gote pizzicano accaldate… e dopo tanto tempo guardi il tuo riflesso nella lastra silenziosa.
    Lo sconosciuto molto spesso è chi si riflette nello specchio.

  3. laflauta

    24 Settembre 2009 at 10:37

    a me lo sconosciuto sta sul cazzo.

  4. Thunderblue

    24 Settembre 2009 at 13:35

    Per me ci perde lui. E pure parecchio.

  5. caporaleReyes

    1 Ottobre 2009 at 20:32

    in poche ore?!?! beata gioventù, fate tut de pressa

  6. anonimo

    2 Ottobre 2009 at 16:53

    a volte leggerti è un incanto
    ernst

  7. anonimo

    4 Ottobre 2009 at 17:40

    volevo dirti che grazie a Laflauta sei su collettivovoci
    ciao
    Fatacarabina

  8. sciroccata

    5 Ottobre 2009 at 12:02

    tristemente bello.

  9. searching

    5 Ottobre 2009 at 17:00

    @strahad : gli sconosciuti vanno e vengono. pochi restano, e diventano “casa”.

    @nym : con quello spesso puoi far pace.

    @laflauta : a me fa incazzare.

    @pannonica : mi associo a voi.

    @thunder : stanne certo.

    @caporale : quanta ragione nelle Sue parole, signorReyes.

    @ernst : a volte no?!

    @fata : lo seppi! lo vidi! evviva!

    @sciroccata : mi ci sono affezionata anche io.

  10. Insane soul

    23 Settembre 2019 at 16:13

    Oggi come ieri leggerti mi dà i brividi.

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