di Sara Adami
Tanto il voto è segreto, quindi mica voglio saperlo davvero. Io ad esempio non te lo dico, per chi voto! Quello che voglio dirti, invece, è come fare a conoscere l’andamento delle Elezioni 2013 analizzando i social network e come seguirle online.
La Rete è cambiata e cresciuta: ormai è evidente che questa sarà la prima votazione social italiana. Gli staff dei candidati (di politiche e regionali) hanno scelto di essere presenti sul web in modo strategico e intenso, tanto che i faccioni sui cartelloni sono quasi spariti del tutto dalle nostre città. I politici si sono (quasi) abituati alle sessioni Live su Twitter di domande e risposte, alle fanpage provocatorie e ai tumblr con le vignette pungenti. L’adattamento della politica alla Rete ha scatenato una reazione da parte della Rete stessa: condividere e parlarne non poteva bastare e così sono nate moltissime iniziative di analisi e monitoraggio dei dati (persino sondaggi via mobile, poi vietati dall’Agcom a partire dalla mezzanotte di venerdì).
Tra le piattaforme più utili troviamo Google Elezioni, lo strumento di Mountain View che, con l’appoggio di La7 e La Stampa, propone un dibattito attivo sottoforma di hangout. Ma i politici preferiscono Twitter e Facebook. Per questo è nato PolisMeter di BlogMeter, il monitoraggio dell’attività degli staff su questi due social con grafici, dati sulle citazioni e sulle maggiori partecipazioni degli utenti. Riccardo Luna e Marco Pratellesi, due che di digitale se ne intendono, hanno progettato Italia2013, l’aggregatore di contenuti che alle 18.30 sintetizza tutti i giorni le informazioni ricevute, oltre a essere molto attivo su Twitter e ad avere anche le app dedicate. Buzzlogger è ottimo se cercate un’analisi più attenta rispetto alla situazione attuale e agli ultimi cambiamenti, mentre segnaliamo l’iniziativa di Spaghetti Open Data con TwitAntonio perchè aiuta a trovare i candidati su Twitter e a interagire con loro. Una rivisitazione del caro vecchio “Vota Antonio“.
Indici di popolarità, raccolte di video, blog, forum e incroci di dati, la rete contiene e appoggia la politica semplicemente perchè a formare il mondo online sono gli elettori stessi. L’arte di governare la società parte dai cittadini in questa nuova concezione digitale del voto: una ricerca BlogMeter conferma che più di 3,5 milioni di persone usa Twitter e l’Istat 2012 parla di 50 milioni di elettori. E’ evidente che conquistare le persone sul web significa conquistare potenziali elettori (e lo dimostra il caso di Barack Obama). In Italia i leader hanno meno charme digitale del Presidente americano ma rispondono anche molto meno al pubblico che li segue e li contatta: Beppe Grillo, che ha incentrato molto della sua comunicazione politica sul web, è il meno propenso al confronto con 2 sole risposte inviate rispetto ai quasi 3200 tweet totali. Anche Bersani non ama rispondere (lo ha fatto solo 23 volte), Ingroia ancor meno (0 risposte) mentre Monti e Giannino sono più partecipi (25 e 8 risposte per i due candidati, ma i dati di Giannino partono da gennaio). Berlusconi, che crede molto di più nella campagna televisiva, ha un profilo Twitter che viene seguito da alcuni volontari e quindi non ufficiale.
Grillo resta il più seguito di tutti con 900 mila follower, rincorso dai 53 mila di Bersani. Va detto che anche l’ex comico resta sempre secondo rispetto al Papa, che ha già superato il milione e mezzo di utenti collegati al suo profilo Twitter nonostante abbia rassegnato le sue dimissioni. Ma quella è la storia di un altro voto.
Source Image: IdPulse
Articolo originale al link: Magellano