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Quarant’anni

di Sara Adami

 

Quello che ricordo di te è il sorriso. Largo e sicuro come il sole d’estate, la sigaretta in bocca e lo sguardo diretto.

Ti ricordo dentro la caserma, alto e solenne come una divisa ufficiale. Con le medaglie da dimenticare in qualche cassetto, gli occhi allegri senza sospetto.

E sulla bicicletta. Saluti con il pugno chiuso, per politica o per rivoluzione, e pedali nella direzione opposta alla mia. Hai il viso rotondo come un gioco di bambini, sorridi prigioniero di una fine imminente.

Quello che ricordo di te è ciò che ho inventato. Dalle foto in bianco e nero, dai pochi racconti poche volte raccontati.

Ti ricordo poco ma sempre, come si fa con le cose più belle. Che se le nomini spesso si sciupano, se le annusi troppo si sprecano. Se le pensi continuano.

 

(P.T. 17.9.1973 – 17.9.2013)

2 Comments

  1. Chit

    17 Settembre 2013 at 09:30

    Che tu possa continuare a pensarle e ricordarle a lungo allora, un abbraccio…

  2. orietta

    17 Settembre 2013 at 13:40

    Le tue parole "amano" chi mai hai conosciuto. Continua a pensarlo e continua a parlare.
    Grazie

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