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Startup, la Silicon Valley in Italia

di Sara Adami

 

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E’ metà marzo e abbiamo un nuovo Papa, abbiamo eletto i presidenti di Camera e Senato e abbiamo già partecipato a tutti gli Harlem Shake disponibili: è evidente, siamo pronti per lasciarci alle spalle l’inverno e la crisi e ricominciare daccapo. Gli italiani, i servizi, le imprese, tutti sono più che preparati alla ripresa e al rinnovamento: anche l’Agenzia per l’Italia Digitale sembra decisa a spiccare il volo e proprio nei giorni scorsi il Ministro dello Sviluppo Economico Corrado Passera ha annunciato l’approvazione del suo Statuto “per dotare i cittadini di servizi più efficienti”.

Entro la fine di marzo i contenuti del Decreto Sviluppo e del Decreto Crescita saranno scadenzati, approvati, decretati, “startuppizzati” (ehm, un caro saluto a Crozza). Il programma di modernizzazione e miglioramento toccherà gli aspetti principali della nostra vita, i servizi fondamentali della società: sanità, giustizia, scuola, banda larga, sicurezza informatica, infrastrutture, amministrazione digitale e innovazione tecnologica. C’è davvero tutto.

Ma al Ministero dello Sviluppo Economico non si è lavorato solo sull’Agenda Digitale, in questi mesi: in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione, infatti, sono stati aperti diversi bandi atti a finanziare le imprese, le strutture digitali e l’innovazione. 30 milioni di euro sono stati destinati per i progetti di startup nelle Regioni della Convergenza (Campania, Calabria, Puglia e Sicilia), 14 per la digitalizzazione nell’ambito della cultura, 8 milioni per i progetti legati a big data (sicurezza, cloud e analisi) e 7 milioni di euro a favore di iniziative per l’innovazione (rinnovabili, scuola, turismo).

L’idea che diventa impresa è il fulcro del Rapporto Restart Italia (lo potete scaricare qui), il documento che il team scelto dallo stesso Passera ha prodotto in questi mesi rispetto al tema startup, crescita e rilancio dell’economia (i cinque capitoli tematici sono Lancio, Crescita, Maturità, Consapevolezza e Territori). Un lavoro rivolto al futuro ma che offre i suoi frutti nel presente: sono già 307, infatti, le imprese che si sono registrate in questi cinque mesi che hanno come obiettivo sociale “lo sviluppo, la produzione e la commercializzazione di prodotti o servizi innovativi ad alto valore tecnologico”. I dati sono consultabili sul sito di InfoCamere, le nuove aziende sono tutte rivolte all’innovazione nel mondo produttivo, una vera e propria Silicon Valley Italiana che trova il suo spazio nel mercato nazionale.

E le “quote rosa” nelle imprese? Al Ministero hanno pensato anche a questo, hanno creato una sezione speciale del Fondo di Garanzia dello Stato e hanno stanziato 300 milioni di euro di credito garantito a favore delle imprese rosa. Lo Stato punta sul rilancio di crescita e occupazione dato dall’imprenditoria femminile, sul fondamentale contributo delle donne verso il sistema produttivo. Un miglioramento generale tangibile sul quale basare le imprese di oggi e di domani: la speranza è che questi strumenti aumentino l’offerta di lavoro, che rendano il mercato dell’occupazione più sicuro e più intelligente, di livello superiore.

 

Source Image : StudioMicera

 

Articolo originale al link: Lab13

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