Diluvia. La voglia di uscire e’ ai minimi storici, il bisogno di farlo e’ estremo.
Ho stancamente preso la bicicletta, qualche ora fa, e pedalato per il quartiere per meno tempo di quanto avrei voluto, gia’ stremata prima dell’arrivo alla fine della mia via: volevo correre veloce e far scacciare dal vento la tristezza, ed invece pedalavo troppo piano, cosicche’ i pensieri negativi uscivano dal mio corpo e rapidamente ci rientravano piu’ imponenti di prima.
Pero’, vestita di stracci e con i capelli arruffati, ho ricevuto i complimenti di un paio di manutentori delle aree pubbliche, che evidentemente non vedevano un essere femminile da anni per urlare cio’ che hanno detto a me che ero in uno stato pietoso.
I messaggi distaccati di Esse mi hanno portato a chiedere spiegazioni (cosa dicevo in merito al non doverlo piu’ fare???), dapprima rimandate e poi arrivate: la mia passionalita’ lo spaventa e teme di non essere l’uomo che io voglio avere accanto. Ho solo risposto chiedendo se e’ stanco di me, per tutto il resto cerchero’ di andare incontro ai suoi ritmi.
Ho un estremo bisogno di trovare stabilita’, senza affanno, e forse potrei provarci davvero con lui.
Per fortuna ero con Sconosciuto (che finalmente ha un viso ed una voce) che ha allietato delle ore che sarebbero state colme di dolori allo stomaco: parlavamo dei suoi problemi, scherzandoci un po’ sopra, ed i miei hanno saputo regolarsi andando a posizionarsi in un cantone, senza disturbarci troppo.
Da quando ho raggiunto il livello massimo di sopportazione, ho questo assurdo modo di somatizzare il dolore psicologico tramutandolo in fisico, e herpes e gastriti ne sono un esempio. E’ come se non riuscissi a trovare il modo di riabbassare la soglia, di riportarla per lo meno in uno stato di non allerta.
Devo assolutamente imparare a stare calma, a prendermi meno sul serio, ad essere meno viscerale.
Poi cambiero’ anche nome e il gioco sara’ fatto.
Come posso abbandonare questo mio lato cosi’ forte? Chiaro che si puo’, ma poi sarei ancora io?
Swim cresce, mangia, gioca e cammina sempre meglio sulle sue fragili zampe: io piu’ cresco e meno le mie gambe sono forti per affrontare gli ostacoli.
"Se vuoi vedere l’arcobaleno… devi sopportare la pioggia." Anonimo
elesole
Scusa, mi permetto… perchè sono frasi che anch’io ho sentito… la passionalità lo spaventa? Bene forse è il caso di rivolgere le proprie attenzioni da un’altra parte, da qualche parte c’è sicuramente qualcuno a cui la tua passionalità piacerà da impazzire…
Ps: prova a guardare la prima voce che hai messo nelle cose che odi… un abbraccio
vodkalemon
entrambe scriviamo medesime sofferenze, stati d’animo combattuti, sorrisi che decollano e, altrettanto velocemnete, atterrano in pozzi di tristezza.
nn so quanto le nostre storie si assomiglino, quanto possano avvicinarsi.
senz’altro io ti sono vicina.
un bacio.
PAPPINA
Segnalazione dello scan antimuffa: “Cercherò di andare incontro ai suoi ritmi.” Sei sicura? Sei sicura di trovare stabilità fuggendo dai tuoi ritmi? Te lo devì sposà ? Punto interrogativo.
In seguito: bel problema. Cambiare. Restare se stessi. Snaturarsi. Credo che dobbiamo educarci a dare il meglio di noi e quindi cambieremo e quindi saremo un po’ diversi da come eravamo prima, ma meglio, e comunque meglio o peggio saremo sempre noi stessi. Punto.
E il meglio cos’è: quello che fa bene a noi o agli altri o qualcos’altro? Bellissima domanda. Due punti.
Affettuosi saluti.
coseacaso
…che bella la pioggia…io sarei andato in bici, ma sotto la pioggia…che spettacolo…
macca
Cerca di stare bene tu, per prima cosa.
(Sai che non mi dilungo nei commenti: meglio una mail, no?).
Buona serata
Daniele
Frogg
search…
non per scoraggiarti…
ma io non l’ho mai sentito un uomo spaventato dalla passionalità …
sono d’accordo in tutto e per tutto con elesole…
ti abbraccio
a presto!