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Ti vorrei parlare…

… di quella volta in cui avevo quattordici anni e M., nella cucina di casa sua, mi aveva da pochi mesi inziato al mondo di Beautiful.
Il liceo ci schifava e noi lo combattevamo costruendo piste per le micro machines sui fogli a quadretti durante le interrogazioni di latino, che tanto noi non sapevamo suggerire.
Eravamo in ultimo banco e sperimentavamo le prime cose della vita.
La prima volta in discoteca. Che era di suo zio e ci andavano proprio tutti, la domenica pomeriggio. E noi arrivavamo abbastanza tardi da non dover stare in fila fuori dalla porta, emozionate dentro a vestiti scomodi che portavamo di certo in maniera terribile, ma abbastanza presto per entrare e farci notare da tutti. Che quella bella era lei, ma quella simpatica ero io, in continuo disaccordo con la mia acconciatura e con le mie misure.
La prima volta che uscivamo da sole e andavamo in centro. In un pub, il sabato pomeriggio: ed era troppo buio e troppo piccolo e troppo bello, mamma mia. E il sabato pomeriggio era composto da un agglomerato di "cosa ti metti a che ora ci troviamo chissa’ se c’e’ quel figo della terzacci", che ancora stavamo sperimentando se era meglio la riga nera sotto le ciglia inferiori o all’interno della palpebra.
La prima volta con una sigaretta in mano. Fuori dal pub. Noi bevevamo Cuba Libre come fosse Ferrarelle e F., che gia’ fumava a petto e faceva la riga azzurra sopra la palpebra e metteva il mascara blu ed era quindi troppo avanti, ci fece dare un tiro di Merit a testa.
Che fu quasi fastidioso, mi pare. Ma da li’ a correre in un tabacchino per prendere un pacchetto da dieci in due fu un attimo.
E il sapore di quelle prime sigarette fumate con le labbra leggermente schiuse, con la testa fuori dalla finestra della mansarda, le braccia morbide ed il naso all’insu’, assomiglia vagamente a cio’ che sento ora, ogni tanto: ora che riesco ad abbandonarmi a me stessa, ora che il percorso si dimostra agevole ed arduo, ora che la vita si e’ sperimentata su di me ed io invoco una pace leggera.

42 Comments

  1. GianGiorno

    30 Gennaio 2007 at 08:31

    Affacciato alla finestra, vedo scorrere una bella parte di vita vissuta 😉

  2. psicopigiama

    30 Gennaio 2007 at 09:09

    poetico. Io in discoteca non ci andavo, mi sentivo inadeguato.

  3. strahad

    30 Gennaio 2007 at 09:43

    I ricordi hanno tanti colori.
    Tinte forti, tinte tenui. Cambiano con il tempo e a volte ci inseguono. Ci rincorrono per ricordaci chi siamo o hanno solo voglia di noi, della nostra memoria.
    Mentre capita, sotto sera, o quando si guardano in un momento di quiete le piastrelle di casa, che siamo noi a cercarli.
    Smuoviamo il presente con delicatezza, come si fa con la terra che ricopre un fiore a cui teniamo, e affondiamo le mani nel caldo ventre delle nostre radici.
    E lì, il passato, ci sorride. Ci strizza l’occhio e siamo complici, noi e lui.

  4. strahad

    30 Gennaio 2007 at 09:43

    (che poi, il mondo di Beautiful, ci ha segnato tutti eh. E continua a farlo 🙂 )

  5. searching

    30 Gennaio 2007 at 09:53

    Dicoatomiko : per niente. sono stati degli anni estremamente difficili.

    GianGiorno : piccolo spione!!! 🙂

    psicopigiama : a me piaceva, per l’ambiente, per le situazioni, non tanto per il luogo. infatti a sedici anni ho smesso.

    strahad : il passato mi e’ spesso stato poco complice, ingarbugliato, teso e duro. tranne che nei ricordi degli affetti. tranne che nei ricordi degli amori. quelli brevi e quelli sconfinati. quelli che son cominciati ardentemente e quelli a poco a poco controllati. il passato mi e’ spesso stato poco complice, tranne che per le cose che con il tempo han trovato un posto nel presente, e l’avranno nel futuro.
    (lo so, piccolo adoratore di *dicolafrasegiustaalmomentogiusto* Nick!)

  6. lucamadeus

    30 Gennaio 2007 at 10:51

    magnifico ricordarsi così precisamente tante tappe importanti della propria crescita…lo faccio anch’io, ma non riesco così puntigliosamente

    ti abbraccio
    L.

    PS: qualche nota è venuta fuori 🙂

  7. 18novembre

    30 Gennaio 2007 at 11:22

    La cambio io la vita che
    non ce la fa a cambiare me.
    Parole di Patty Pravo.
    Sono anche tue?

  8. searching

    30 Gennaio 2007 at 11:27

    lucamadeus : dimmi di piuuuuuu’!!!

    18novembre : sono un po’ mie ed un po’ tue. piu’ mie, pero’, hai ragione.

  9. acquaforte

    30 Gennaio 2007 at 11:52

    Certo che hai una lucidità e una memoria nel ricordare le cose… Sei sicura di fare il lavoro giusto? Non potresti fare piuttosto la detective? =)

  10. laflauta

    30 Gennaio 2007 at 12:06

    …….ma quanto bella è la tua ultima frase?

  11. Delizia

    30 Gennaio 2007 at 14:43

    Che tenerezza. 🙂

    Sono cambiata?
    Se lo dice Lei, ci credo.
    E forse ci ha anche azzeccato.
    Torni a trovarmi per leggere il sogno di stanotte.
    Cordialmente sua,
    Delizia

  12. searching

    30 Gennaio 2007 at 15:18

    acquaforte : dici? secondo me farei impazzire i clienti. troooooppo meticolosa!

    laflauta : tanto da citarla nel tuo post di oggi, credo. grazie, fla’.

    Delizia : quando fa’ cosi’ io l’adoro, sa?!! 🙂

  13. maxpotter

    30 Gennaio 2007 at 16:31

    Sempre emozionante leggere di te in questo modo, figo della terzaccì a parte.Chissà con che faccia tosta vi siete presentate dal tabaccaio,hai reso soave il ricordo di un momento che , forse, tra mille anni maledirai! Che pace sia,allora, searching!

  14. macca

    30 Gennaio 2007 at 17:51

    Grazie.
    Sia di questo bel post, sia della tua vicinanza, di cui non ho mai dubitato.
    Un abbraccio
    Daniele

  15. papoff

    30 Gennaio 2007 at 18:04

    insomma ti sei fatta inculare da f col mascara blu…
    [riesco sempre a svilire in qualche maniera dei post profondi. o semi.]

  16. senzaidee

    31 Gennaio 2007 at 01:26

    la prima sigaretta che ti fuma in bocca un po’ di tosse.

    il mio periodo baglioniano prosegue.

  17. searching

    31 Gennaio 2007 at 09:58

    maxpotter : tra noi fumatori ci si intende 🙂

    macca : e’ il minimo che io possa fare per te.

    papoff : in realta’, ovviamente, F. era una stronza biblica. ha escogitato ogni tecnica pur di dimostrarcelo, prima era dalla nostra parte, poi contro di noi, poi ancora contro una o l’altra. alla fine, non sapendo come uscirne, si e’ messa contro mezza scuola e quelle della primabi la volevano picchiare in bagno, ma noi l’abbiamo salvata. che poi l’ho rivista, un paio di mesi fa, al supermercato con il suo probabile uomo. lei precisa ed impeccabile, lui anche. bellini loro. si. peccato che lei avesse ancora mascara e riga sulla palpebra blu. triiiiste.
    (mi perdo via anche io, vedi?!)

    senzaidee : dovro’ scrivere un post su magliette fine e chiare sere d’ estate e il mare i giochi e le fate e la paura e la voglia. vabbe’, dovro’ scrivere di quelle cose li’.

  18. Snowbunny

    31 Gennaio 2007 at 15:52

    Anche la mia prima sigaretta fu una Merit e non mi piacque per nulla. Come ho sempre sostenuto per diventare fumatori ci vuol costanza. E io l’ebbi. ^_^

  19. lucamadeus

    31 Gennaio 2007 at 17:19

    oh, ma se venisse fuori qualcosa di carino, poi depositiamo tutto alla siae (tu come autrice del testo e io della musica), ok? 😉
    bacione
    L.

    PS: sia chiaro, però, io NON canto…

  20. lucamadeus

    31 Gennaio 2007 at 17:22

    come al solito, mi perdo sempre qualche pezzo:

    modelli plausibili sono
    – C’è tempo, di I. Fossati
    – Santa Lucia, di F. De Gregori
    – Com’è profondo il mare, di L. Dalla

    L.

  21. senzaidee

    31 Gennaio 2007 at 17:22

    ma no, ma quella no. è troppo scontata!

  22. unpandanano

    31 Gennaio 2007 at 21:31

    bello quando i ricordi come questo sembrano essere stati vissuti solopoco fa, pensoc he quandi ce li ricordiamo così bene significa che li abbiamo proprio amati quei momenti…..

  23. Lorenews

    31 Gennaio 2007 at 23:52

    Bellissimo … che ricordi … la prima sigaretta …
    Il filtro distrutto per paura che mia madre – affacciandosi – potesse vederlo ….
    Grande!

    Lorenzo 🙂

  24. searching

    1 Febbraio 2007 at 09:56

    vodkalemon : e io che lo trovavo banalotto…

    Snowbunny : l’ebbi anche io. ehhh, noi donne forti e coraggiose!

    lucamadeus : eh ma si, caspita. e’ una vita che aspetto di arricchirmi potendo scrivere testi per canzoni! 🙂 cantare? qualche anima pia la troviamo, dai. (e ho inteso il genere…) attendo attendo attendo attendo….

    senzaidee : la mia preferita di baglioni e’ … mmmm, vediamo se la sai.
    (e chi la sa non parli!)

    unpandanano : amati… mmm… non so se li ho amati. ma li ho vissuti, e nella mia vita questo e’ abbastanza per far si’ che io me li ricordi.

    Lorenews : io credo che sul tetto della casa in cui abitavo quella volta ce ne sia a cumuli!

  25. paps46

    1 Febbraio 2007 at 10:42

    Quando il liceo schifava me e il mio compagno di banco, lui prendeva un quadernone a righe e lo trasformava in un tatami dove lottavano due pezzi di plastica, da lui trafugati da un pullman.

    A saperlo portavo le micromachines 🙂

  26. searching

    1 Febbraio 2007 at 15:00

    paps46 : ammetterai che noi eravamo parecchio piu’ avanti, eh, anche perche’ poi facevamo anche la guerra con gli evidenziatori, e li’ ci vuol testa, si si si.

  27. Pimms

    1 Febbraio 2007 at 16:24

    concordo con vodkalemon: che bel post. mi piacerebbe ripescare ricordi simili, se solo avessi il tempo…

  28. searching

    1 Febbraio 2007 at 16:31

    Pimms : sorelli’, ma se scrivi post talmente chilometrici che mi chiedo come fai! (pero’ e’ vero che una volta ne scrivevi uno cosi’ ogni mezzora…)

  29. GianGiorno

    1 Febbraio 2007 at 18:06

    Mi permetto di abbracciarti, per la condivisione di ricordi, posso? 😉

  30. sw4n

    2 Febbraio 2007 at 00:04

    Mi sono appassionato nella lettura… Un sorriso dolce amaro… A quest’ora è proprio quello che volevo.

  31. 06yukiko

    2 Febbraio 2007 at 10:53

    confessione: io non ho MAI provato a fumare.
    mai mai mai.
    mia mamma fuma e io, da contestatrice sempre figurati da adolescente contestatrice, non l’ho mai fatto.
    Fine confessione.

  32. scultore

    2 Febbraio 2007 at 11:02

    ti vorrei parlare di quando uscivo il sabato in vespa con un mio amico, non avevamo la macchina, facevamo 60 Km su una vespa 125 inizi anni 60 in inverno, le prime uscite in un pub, io e lui a parlare, parlare, sognare di diventare grandi.
    Bere birra, le ragazze erano irraggiungibili, andavano con quelli che avevano la macchina.

  33. acquaforte

    2 Febbraio 2007 at 11:19

    Un bacio di buongiorno. E guarda la posta!

  34. searching

    2 Febbraio 2007 at 12:18

    GianGiorno : devi. oggi devi.

    sw4n : non so mai se sei tu o i finti tu. ma se sei tu rinnovo il grande mio piacere nel vederti passare di qua.

    06yukiko : confessione: io oggi non sono io. tu sai. fine confessione.

    scultore : io ero di quelle privilegiate, con il ciao, ma non schernivamo mai quelli in bici. anzi. ho sempre amato solo quelli con la bici.

    acquaforte : visto. capito. approvato.

  35. elesole

    2 Febbraio 2007 at 12:19

    Ecco io queste cose le ho fatte un pò più avanti negli anni… e devo ancora uscirne (tranne che da Beautiful da cui sono uscita da un bel pò… fortunatamente) 🙂

  36. sw4nsconnesso

    2 Febbraio 2007 at 12:48

    ciao io sono quello finto ma magari sono più vero di quello vero LOL 😀

  37. searching

    2 Febbraio 2007 at 17:56

    elesole : io non ci credo che ci si puo’ uscire. da beautiful.

    sw4nsconnesso : secondo me sei realmente finto 🙂

    06yukiko : tesoro.

  38. paps46

    5 Febbraio 2007 at 11:53

    Nella mia classe delle medie c’era solo il classico leccatore di evidenziatori, che poi mostrava la lingua gialla o rosa alle ragazze.
    Per poi accusarle di fare le puzze 😀

  39. searching

    5 Febbraio 2007 at 11:58

    paps46 : io ricordo che abbiamo avuto il periodo dei chupa chups che ti coloravano la lingua, ma gli evidenziatori proprio no, mamma mia 🙂

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