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Tu

Non parli mai del futuro. Detesti il futuro, lo detesti come le scarpe d’estate e le bugie in eterno.

Detesti le illusioni. Non c’è nessuno che ha vissuto l’inganno dei sensi tanto quanto te, non c’è nessuno che è stato ingannato da chi amava tanto quanto te.

Perciò oggi ti piace detestare anche le cose che non conosci, mani avanti e schiena dritta. Ti piaci, ma mai abbastanza, mani curate e schiena disegnata.

Detesti le illusioni. Ogni volta che hai messo in tavola le tue certezze sono diventate il piatto del giorno di chi doveva curarti, e invece voleva ferirti. Ogni volta.

C’è un limite alle ingiustizie, pensavi, si chiama pazienza. Stanchezza, ti avrei detto, riposo, ti avrei concesso.

Nonostante tutto hai amato più di quanto non dici, atteso più di quanto fosse consentito, diviso più di uno spazzolino. Eppure prima o poi i sentimenti dichiarati assomiglieranno alle speranze, pensavi. Eppure.

Non so quando hai smesso di pensarlo ma ho visto quando hai smesso di crederci.

E poi, proprio quando sei stato certo di non poter mai essere l’amore più grande del mondo per nessuno, una luce.

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